Innovazione e ricerca. Verso una politica industriale europea per il nuovo scenario competitivo mondiale

AuthorSilvia Bruzzi
ProfessionUniversità degli Studi di Genova
Pages51-66
Verso una politica industriale europea della ricerca
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Innovazione e ricerca:
verso una politica industriale europea coerente
con l’attuale scenario competitivo mondiale
Silvia Bruzzi*
Abstract. In the current phase of the European integration process, innovation is playing an
increasing role as a key asset for the development of the new European socio-economic
model. In this framework, the aim of the paper is to highlight the development of an
innovative approach to a European industrial policy, through the analysis of the experience
of the Joint Undertaking Initiatives (JTI) developed in the VII Research Framework and to be
enhanced by Horizon 2020.
Keywords: Innovation; Joint Undertaking Initiatives; European Industrial Policy
1. Verso una politica industriale europea per la ricerca
La riflessione sul ruolo di innovazione e ricerca nell’ambito del
processo di integrazione europea si inserisce nell’ambito del dibattito
che oggi concepisce l’innovazione quale motore dell’economia a livel-
lo mondiale. Ormai da tempo il dibattito sul futuro delle economie ha
infatti evidenziato l’importanza dei settori science-based nel gioco
competitivo mondiale; di conseguenza, tutti i governi delle diverse re-
gioni del mondo sono impegnati in modo comune nella ricerca di
nuove soluzioni istituzionali in grado di sostenere la capacità competi-
tiva di questi settori economici attraverso l’innovazione, unanimemen-
te considerata la leva competitiva del XXI secolo.
Il processo di globalizzazione ha infatti agito nella direzione di
enfatizzare nelle relazioni economiche il ruolo della capacità di inno-
vazione dei sistemi e degli attori. Il contesto globale ha inasprito le re-
lazioni competitive, imponendo la necessità di individuare nuove so-
luzioni istituzionali ed imprenditoriali in grado di creare valore per la
società attraverso l’innovazione.
Accanto al processo di globalizzazione gli attori si trovano a
fronteggiare le opportunità, ma anche le difficoltà, derivanti dalla
* Università degli Studi di Genova
Silvia Bruzzi
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gestione di un sapere scientifico e di un modo di fare ricerca che sta
rapidamente cambiando, accentuando progressivamente il grado di
dematerializzazione non solo dell’input (come nella prima fase del-
la rivoluzione tecnologica) ma anche dei risultati e delle loro ap-
plicazioni.
A fronte di questi cambiamenti registrati sia sul piano economico
che sul piano scientifico, l’innovazione appare il comune denominato-
re in grado di orientare il processo stesso di cambiamento: per gover-
nare il cambiamento in atto è infatti necessario saper sviluppare capa-
cità di innovazione istituzionale ed imprenditoriale, concepite a loro
volta quale volano dell’innovazione scientifica (Bruzzi, 2009a).
Il legame tra scienza ed economia d’altra parte è da sempre alla
base del progresso economico-industriale della società, secondo una
relazione che Carlo Cipolla ha messo in evidenza, ricordando come le
grandi rivoluzioni scientifiche abbiano da sempre scandito le tappe del
processo di sviluppo economico, determinando il livello di benessere
economico e sociale dell’umanità (Cipolla, 1989; Cipolla, 1990).
Il legame tra scienza ed economia, e all’interno di questo tra ricer-
ca di base, ricerca applicata, trasferimento tecnologico, sviluppo indu-
striale e generazione di ricchezza, necessita quindi di essere ben go-
vernato, attraverso la definizione di un chiaro assetto, che assegni a
ciascun attore specifiche responsabilità e compiti.
A tale riguardo vale la pena fare alcune considerazioni, seppur
schematiche, in merito al modello di sviluppo economico del XX secolo,
che ha visto la leadership economica e scientifica degli Stati Uniti,
uno dei paesi che, con l’esperienza allora pionieristica di Roosevelt,
ha maggiormente orientato il pensiero neo-liberale del XX secolo e i
modelli di sviluppo capitalistico del secolo scorso.
L’esperienza degli Stati Uniti d’America del XX durante il primo
ciclo di sviluppo mostra in modo chiaro come la relazione pubblico-
privato giochi un ruolo determinante nell’attivare un circolo virtuoso
tra progresso scientifico e sviluppo economico.
Negli anni ‘30 Roosevelt capì che la crisi imponeva un sostanziale
ripensamento dell’assetto istituzionale statunitense, offrendo l’oppor-
tunità di valorizzare in particolare il livello di governo federale in am-
bito economico. È in quella fase storica che si sviluppa il pensiero
neo-liberale che, rinnovando il pensiero liberale di Adam Smith, valo-
rizza il ruolo dell’attore pubblico nell’economia nell’ambito di una
nuova relazione pubblico-privato che assegna al pubblico ponendola a
fondamento dello sviluppo del sistema economico statunitense. In par-
ticolare all’attore pubblico – federale – viene assegnato un ruolo fon-

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