96/269/ECSC: Decision No 647/96/EC of the European Parliament and of the Council of 29 March 1996 adopting a programme of Community action on the prevention of AIDS and certain other communicable diseases within the framework for action in the field of public health (1996 to 2000)

Coming into Force06 May 1996
End of Effective Date31 December 2002
Celex Number31996D0647
ELIhttp://data.europa.eu/eli/dec/1996/647/oj
Published date16 April 1996
Date29 March 1996
Official Gazette PublicationOfficial Journal of the European Communities, L 95, 16 April 1996
EUR-Lex - 31996D0647 - IT

96/269/CECA: Decisione n. 647/96/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 marzo 1996, che adotta un programma d'azione comunitario sulla prevenzione dell'AIDS e di altre malattie trasmissibili nel contesto dell'azione in materia di sanità pubblica (1996-2000)

Gazzetta ufficiale n. L 095 del 16/04/1996 pag. 0016 - 0022


DECISIONE N. 647/96/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 marzo 1996 che adotta un programma d'azione comunitario sulla prevenzione dell'AIDS e di altre malattie trasmissibili nel contesto dell'azione in materia di sanità pubblica (1996-2000)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 129,

vista la proposta della Commissione (1),

visto il parere del Comitato economico e sociale (2),

visto il parere del Comitato delle Regioni (3),

deliberando conformemente alla procedura di cui all'articolo 189 B del trattato (4), visto il progetto comune approvato il 31 gennaio 1996 dal Comitato di conciliazione,

(1) considerando che, nella risoluzione del 2 giugno 1994 (5), rispondendo alla comunicazione della Commissione del 24 novembre 1993 relativa al quadro d'azione comunitario nel campo della sanità pubblica, il Consiglio considera l'AIDS ed altre malattie trasmissibili una delle priorità dell'azione comunitaria per le quali la Commissione è invitata a presentare proposte d'azione;

(2) considerando che l'AIDS è attualmente una malattia incurabile, considerata come uno dei principali flagelli, la quale, per essere combattuta, richiede azioni coordinate per quanto riguarda sia la ricerca sia la prevenzione;

(3) considerando l'importanza della promozione dell'utilizzo e del corretto impiego dei profilattici quale strumento per impedire la trasmissione del virus HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili;

(4) considerando che l'AIDS è un fenomeno che mette in causa le relazioni umane per quanto riguarda sia le loro componenti più individuali, che i comportamenti collettivi; che tale fenomeno concerne la medicina, la sociologia e la ricerca, ma anche il diritto e l'economia, la politica, la sanità pubblica, l'educazione e la cultura;

(5) considerando che il piano d'azione adottato con decisione 91/317/CEE del Consiglio e dei Ministri della sanità degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio (6), nel quadro del programma «L'Europa contro l'AIDS» si è concluso alla fine del 1993;

(6) considerando che il programma «L'Europa contro l'AIDS» è stato prorogato fino alla fine del 1995 con la decisione n. 1729/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (7);

(7) considerando che il Consiglio nelle sue conclusioni del 13 dicembre 1993, relative alla creazione di una rete in materia di epidemiologia nella Comunità (8), e il Parlamento europeo nelle sue risoluzioni del 26 maggio 1989 (9), del 15 maggio 1991 (10) e del 19 novembre 1993 (11) hanno ritenuto indispensabile acquisire più ampie conoscenze delle malattie sulla base delle loro cause e del loro contesto epidemiologico; che pertanto hanno invitato la Commissione a presentare proposte relative all'istituzione di una rete di epidemiologia nella Comunità;

(8) considerando che il Parlamento europeo e il Consiglio hanno sottolineato che il funzionamento regolare di una rete di raccolta dei dati epidemiologici richiede una costante attenzione circa la comparabilità e la compatibilità dei dati nonché, per i gruppi che vi partecipano, la promozione della formazione teorica nel settore dell'epidemiologia e una preparazione pratica nel campo dell'epidemiologia;

(9) considerando che la Comunità è in grado di dare un contributo sostanziale all'organizzazione di scambi di esperienze e alla diffusione delle informazioni sia in materia di formazione specifica del personale sanitario che in materia di informazione di tutti gli operatori sociali interessati quali insegnanti, famiglie, autorità e imprenditori;

(10) considerando che, nella loro risoluzione del 13 novembre 1992 (12), il Consiglio e i Ministri della sanità degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, hanno invitato la Commissione a considerare le intese esistenti che prevedono la cooperazione tra gli Stati membri nel settore del monitoraggio e del controllo delle malattie trasmissibili;

(11) considerando che le azioni intraprese a livello comunitario nel settore dell'AIDS devono essere proseguite ed ampliate per coprire altre malattie trasmissibili, in particolare le malattie sessualmente trasmissibili (MST), nonché rafforzate nel quadro dell'azione nel settore della sanità pubblica enunciato dalla Commissione, in coerenza con le azioni volte a combattere l'esclusione e le situazioni di precarietà;

(12) considerando che tali azioni devono tener conto, come richiesto dal Consiglio e dai Ministri della sanità degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, nella loro risoluzione del 27 maggio 1993 (13), di altre azioni intraprese dalla Comunità nel settore della sanità pubblica o che possono avere un'impatto sulla sanità pubblica;

(13) considerando che un'azione comunitaria destinata a sostenere la prevenzione dell'AIDS e di altre malattie trasmissibili consente, a motivo delle sue dimensioni e dei suoi effetti, una migliore realizzazione degli obiettivi previsti;

(14) considerando che è importante che le politiche e i programmi elaborati e attuati a livello comunitario siano coerenti con gli scopi e gli obiettivi dell'azione comunitaria intesa alla prevenzione dell'AIDS e di altre malattie trasmissibili; che occorre in particolare assicurare uno stretto coordinamento dell'attuazione delle azioni svolte nell'ambito del programma comunitario di ricerca nel settore della biomedicina e della sanità, segnatamente per quanto riguarda lo sviluppo di vaccini e di nuove forme di trattamento, e delle azioni comunitarie intese alla prevenzione dell'infezione da virus HIV e di talune altre malattie trasmissibili;

(15) considerando che è necessario promuovere studi negli Stati membri allo scopo di individuare i metodi di prevenzione più efficaci e pubblicare i risultati più significativi di tali lavori;

(16) considerando che è opportuno rafforzare la...

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