Decision No 1041/2009/EC of the European Parliament and of the Council of 21 October 2009 establishing an audiovisual cooperation programme with professionals from third countries (MEDIA Mundus)

Coming into Force01 January 2011,24 November 2009
End of Effective Date31 December 2013
Celex Number32009D1041
ELIhttp://data.europa.eu/eli/dec/2009/1041/oj
Published date04 November 2009
Date21 October 2009
Official Gazette PublicationOfficial Journal of the European Union, L 288, 04 November 2009
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4.11.2009 IT Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 288/10

DECISIONE N. 1041/2009/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 21 ottobre 2009

che istituisce un programma di cooperazione nel settore audiovisivo con i paesi terzi

(MEDIA Mundus)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare gli articoli 150, paragrafo 4, e 157, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),

visto il parere del Comitato delle regioni (2),

deliberando secondo la procedura di cui all’articolo 251 del trattato (3),

considerando quanto segue:

(1) Il settore audiovisivo contribuisce al conseguimento degli obiettivi fissati nell’agenda di Lisbona, vale a dire rafforzare la competitività, le competenze, la crescita e l’occupazione in un’economia basata sulla conoscenza. Tale settore svolge un ruolo fondamentale nell’ambito dell’i2010, un’iniziativa che prevede orientamenti strategici per le politiche europee della società dell’informazione e dei media, nel quadro dell’agenda di Lisbona.
(2) Il Parlamento europeo ha costantemente messo in rilievo che il settore audiovisivo apporta un contributo importante all’economia europea creativa e basata sulla conoscenza e svolge un ruolo centrale nella promozione della diversità culturale e del pluralismo, oltre a essere un’importante piattaforma per la libertà di espressione.
(3) I settori culturali e creativi contribuiscono in maniera sostanziale all’economia culturale europea e nel 2004 le industrie creative impiegavano almeno 5,8 milioni di persone, pari al 3,1 % del totale degli occupati dell’UE 25.
(4) Il sostegno comunitario al settore audiovisivo tiene conto dell’articolo 151 del trattato, in cui si stabilisce che la Comunità e gli Stati membri favoriscono la cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali competenti in materia di cultura e che la Comunità tiene conto degli aspetti culturali nell’azione che svolge, in particolare ai fini di rispettare e promuovere la diversità delle sue culture.
(5) Nella sua risoluzione del 16 novembre 2007, su un’agenda europea per la cultura (4), il Consiglio ha definito la cultura un elemento essenziale delle relazioni internazionali e ha sottolineato la necessità di rafforzare il suo ruolo nelle relazioni esterne e nella politica di sviluppo dell’Unione europea. Nella sua risoluzione del 10 aprile 2008, su un’agenda europea per la cultura in un mondo in via di globalizzazione, anche il Parlamento europeo ha sottolineato, per quanto riguarda la convenzione Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, l’importanza di integrare la dimensione culturale in tutte le politiche e i programmi, comprese le politiche esterne di sviluppo.
(6) Il 21 novembre 2008, il Consiglio e i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, hanno adottato le conclusioni sulla promozione della diversità culturale e del dialogo interculturale nelle relazioni esterne dell’Unione e dei suoi Stati membri (5).
(7) La comunicazione della Commissione dell’8 giugno 2006, su «L’Europa nel mondo», sottolinea l’inestricabile legame tra le politiche interne e esterne dell’Unione europea e sottolinea che l’Europa dispone del potenziale per sfruttare le nuove opportunità create dai mercati emergenti e dalla globalizzazione, in quanto ha una società aperta che può assorbire persone, idee e nuove tecnologie.
(8) L’Unione europea ha svolto un ruolo fondamentale nel processo che ha condotto all’adozione della convenzione Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, entrata in vigore il 18 marzo 2007, dopo la ratifica della Comunità europea e di 13 Stati membri in data 18 dicembre 2006. La convenzione si prefigge di rafforzare la cooperazione e la solidarietà internazionale al fine di promuovere le espressioni culturali di tutti i paesi. Ai sensi dell’articolo 12, lettera e), della convenzione, le parti che hanno aderito alla convenzione si adoperano a «incoraggiare la conclusione di accordi di coproduzione e di codistribuzione».
(9) Una serie di attività degli Stati membri mira ad accrescere la cooperazione tra le industrie audiovisive europee e dei paesi terzi, quali i fondi di coproduzione e gli accordi di coproduzione internazionali. Il sostegno comunitario sarà complementare a tali azioni.
(10) La carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, all’articolo 11, riconosce la libertà di espressione e il pluralismo dei media.
(11) La relazione sulla valutazione del programma MEDIA Plus ha individuato l’importanza dei mercati internazionali per risolvere i problemi dell’industria audiovisiva europea.
(12) Lo scenario audiovisivo internazionale è cambiato sensibilmente negli ultimi due decenni e si confronta attualmente con nuove sfide, in particolare in conseguenza di progressi tecnologici come la proiezione cinematografica digitale, i video su richiesta (VOD) o la televisione digitale multicanale. Ciò ha generato una forte crescita finanziaria e investimenti promettenti e, di conseguenza, una domanda forte e crescente di contenuti audiovisivi, offrendo numerose opportunità alle imprese. Ne discende un interesse forte e crescente per lo sviluppo di progetti attinenti alle varie applicazioni digitali. A ciò si aggiunge un forte legame tra la cooperazione internazionale sui progetti e la capacità dell’Unione di promuovere nel mondo il suo modello regolamentare in materia di audiovisivi e la convergenza tra le comunicazioni audiovisive ed elettroniche.
(13) Data l’importanza crescente della dimensione internazionale della politica audiovisiva, il 13 dicembre 2007 il Parlamento europeo ha adottato, nel bilancio 2008, un’azione preparatoria MEDIA International incentrata sullo sviluppo delle relazioni dell’Unione con i mercati audiovisivi dei paesi terzi, e che offre l’opportunità di strutturare e rafforzare i contatti e le reti tra i professionisti europei e dei paesi terzi nel settore audiovisivo, a vantaggio reciproco dell’industria europea e dei paesi terzi coinvolti. Il successivo invito a presentare proposte ha riscosso un grande interesse da parte dei professionisti europei e dei paesi terzi. Sono stati selezionati diciotto progetti ammissibili al finanziamento. Il primo anno dell’azione preparatoria MEDIA International ha pertanto confermato gli interessi e le esigenze del settore in campo internazionale e la necessità di un’azione comunitaria.
(14) Il Parlamento europeo ha rinnovato l’azione preparatoria MEDIA International aumentando la dotazione finanziaria per il 2009.
(15) Il 19 maggio 2008, in una riunione informale a Cannes, i ministri responsabili del settore audiovisivo di vari Stati membri hanno accolto favorevolmente l’iniziativa del Parlamento europeo sull’azione preparatoria MEDIA International e hanno invitato la Commissione a perseguire lo sviluppo di questa iniziativa oltre che a esaminare l’opportunità e la possibilità di presentare una proposta di un programma teso a promuovere la cooperazione tra i professionisti dell’industria audiovisiva europea e quelli dei paesi terzi, a vantaggio reciproco di tutti i partecipanti.
(16) Una consultazione pubblica ha evidenziato un forte appoggio a un rafforzamento della cooperazione tra professionisti europei e dei paesi terzi nel settore audiovisivo, in particolare per quanto concerne la formazione, la facilitazione delle coproduzioni, la distribuzione e la circolazione di opere audiovisive (comprese le nuove piattaforme, come il VOD, e la televisione su protocollo Internet — IPTV), nonché l’alfabetizzazione cinematografica.
(17) L’accesso ai mercati audiovisivi nei paesi terzi dovrebbe essere favorito mediante la divulgazione delle conoscenze del mercato fra i professionisti che operano in quei mercati e attraverso la creazione di reti tra questi attori. A tal fine, è opportuno sostenere progetti formativi nell’ambito di un programma.
(18) Il settore della distribuzione determina la diversità delle opere audiovisive con riguardo all’offerta e alle scelte dei consumatori. I distributori europei sono piccole imprese e, a causa della struttura e della frammentazione del mercato, diversamente dai loro grandi concorrenti integrati verticalmente, non possiedono le risorse per accedere ai mercati internazionali. Inoltre, sono emersi nuovi attori e nuove piattaforme di distribuzione che promuovono o richiedono maggiori contenuti audiovisivi. È pertanto opportuno adottare misure per migliorare la distribuzione, la circolazione e la proiezione delle opere europee nei paesi terzi e di quelle dei paesi terzi in Europa.
(19) È pertanto necessario istituire un programma comunitario per il settore audiovisivo che fornisca un aiuto finanziario nei settori dello scambio di informazioni e della formazione, della competitività, della circolazione e della proiezione di contenuti audiovisivi.
(20) Per garantire il massimo vantaggio reciproco e semplificare l’amministrazione, i progetti del programma dovrebbero essere proposti e eseguiti congiuntamente da professionisti dell’Unione europea e dei paesi terzi e dovrebbero promuovere la creazione di una rete internazionale. Per semplificare l’amministrazione, i progetti dovrebbero essere coordinati da un professionista stabilito in un paese che partecipa al programma.
(21) È opportuno elaborare e attuare misure adeguate per evitare irregolarità e frodi e recuperare i fondi persi, trasferiti o usati impropriamente.
(22) È opportuno stabilire, per
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