L’applicazione del diritto comunitario della concorrenza. Commentario al regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio del 16 dicembre 2002

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L’applicazione del diritto comunitario della concorrenza. Commentario al regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio del 16 dicembre 2002. Adelina Adinolfi, Luigi Daniele, Bruno Nascimbene, Stefano Amadeo (a cura di). Milano, Giuffrè, 2007, pp. XVIII-509.

Il Commentario riguarda la riforma delle procedure di controllo del diritto comunitario antitrust, adottata con il regolamento 1/2003 del Consiglio, del 16 dicembre 2002, concernente l’applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del Trattato CE (entrato in vigore il 1° maggio 2004).

L’opera, che presenta un approfondimento della materia tale da superare ampiamente i limiti di un commentario, si segnala come utile strumento non solo per lo studio e la ricerca ma anche per finalità operative e applicative. In questa sede non è possibile dar conto di tutti gli aspetti oggetto dell’opera e ci limiteremo a fare brevi riferimenti al commento di quelle norme che contribuiscono maggiormente a far comprendere la ratio innovativa della riforma, in particolare le norme sulle competenze delle istituzioni comunitarie e nazionali e sulla loro reciproca cooperazione. Per gli aspetti relativi ai poteri di indagine e sanzioni, ci limitiamo a rinviare alla lettura del volume.

I contributi di Bruno Nascimbene sui principi di base partono dalla disciplina abrogata, basata sulla applicabilità diretta del divieto da parte della Commissione, dei giudici nazionali e delle Autorità garanti della concorrenza (art. 81, par. 1 TCE) e sulla notificazione preventiva alla Commissione di accordi e pratiche restrittive ai fini della concessione dell’esenzione (art. 81, par. 3 TCE). L’autore evidenzia come si fosse creato un insostenibile sistema centralizzato di autorizzazione degli accordi restrittivi e sottolinea il vantaggio, nella logica della decentralizzazione, di un meccanismo basato sul sistema dell’eccezione legale (un’intesa che integra le condizioni di cui all’art. 81, par. 3 TCE è valida senza la necessità di una notifica preventiva alla Commissione). L’autore dimostra come la riforma abbia determinato un migliore utilizzo della funzione applicativa delle istituzioni competenti in materia ed un migliore coordinamento tra iPage 418 diversi attori. A voler indicare un solo valore aggiunto, l’eliminazione dell’obbligo di notifica ha l’effetto di evitare la sospensione del giudizio incardinato presso un giudice nazionale in attesa della decisione della Commissione e la possibile...

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