La sussidiarietà attraverso il riordino delle competenze? Il Trattato di riforma e la ripartizione delle competenze

AuthorOrnella Porchia
Pages631-651
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Ornella Porchia
La sussidiarietà attraverso il
riordino delle competenze?
Il Trattato di riforma e la
ripartizione delle competenze
*
S: 1. Il riordino delle competenze nel Trattato di Lisbona: considerazioni introduttive.
− 2. I principi fondamentali del sistema delle competenze. − 3. Le categorie di competenze:
a) le competenze esclusive. − 4. Segue: b) le competenze concorrenti. − 5. Segue: azioni di
sostegno, coordinamento e complemento. − 6. I principi di sussidiarietà e di proporzionalità.
− 7. Segue: ambito di applicazione del principio di sussidiarietà. − 8. Il Protocollo di Lisbona
sull’applicazione dei principi di proporzionalità e sussidiarietà. − 9. Segue: rafforzamento del
controllo ex ante: effetti sul controllo ex post. − 10. Considerazioni conclusive.
1. Fin dal Consiglio di Nizza del 2000 e dalla successiva Dichiarazione di
Laeken del dicembre 2001 viene messa in primo piano l’esigenza di “indivi-
duare le modalità per stabilire e mantenere una più precisa delimitazione delle
competenze tra l’Unione europea e gli Stati membri e che rispetti il principio
della sussidiarietà”. La Dichiarazione di Laeken, in particolare, pone al centro
tre questioni fondamentali: a) come rendere trasparente la ripartizione delle
competenze; b) valutare la necessità di procedere al riordino delle competenze e
c) come assicurare che un riordino delle competenze non si traduca in un
“ampliamento strisciante” delle competenze dell’Unione oppure in un’interfe-
renza in settori di competenza esclusiva degli Stati membri, vigilando al con-
tempo che la dinamica europea non subisca una battuta d’arresto1. Strettamente
* Il presente contributo riproduce con i dovuti aggiornamenti i contenuti della relazione presen-
tata al Convegno “Il Trattato di Lisbona e le Regioni: il controllo di sussidiarietà”, organizzato dal
Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Trento, dall’EURAC Research e
dall’Institut für Föderalismus di Innsbruck (Trento, 16-17 Aprile 2009).
1 La Dichiarazione di Laeken del 14-15 dicembre 2001 intende esprimere la volontà di porre un
freno ad un fenomeno di ampliamento delle competenze comunitarie. In dottrina sul punto, vedi,
V. M, 2004: Le dé de la répartition des compétences, in CDE, 2003, p. 17 ss.; R. M-
, Le competenze dell’Unione, in G. M, F. D (a cura di), Una Costituzione
per l’Unione europea, Torino, 2006, p. 131 ss., spec. p. 134.
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connesso con questi aspetti è l’interrogativo, che diventa centrale nel presente
contributo, se il riordino delle competenze e soprattutto una chiara individua-
zione delle categorie di competenze possano contribuire ad una applicazione più
rigorosa del principio di sussidiarietà.
I nodi problematici appena ricordati sono stati affrontati dalla Convenzione
sul futuro dell’Unione2 e dalle Conferenze intergovernative del 2003 e del 2007
che hanno portato rispettivamente alla firma del Trattato costituzionale nel 2004
e del Trattato di Lisbona nel 20073.
Il Trattato di Lisbona4 conferma in tema di competenze l’impostazione e le
scelte già adottate con il Trattato costituzionale del 2004, con qualche variazione
non priva di rilievo. Sotto il profilo sistematico, le disposizioni sulle competenze
sono collocate nei due Trattati: le disposizioni relative ai principi fondamentali
che governano le competenze sono inserite nel Trattato UE (art. 5), nel Trattato
sul funzionamento dell’Unione sono invece collocate le norme relative alle cate-
gorie e ai settori riconosciuti all’Unione (articoli 2-6) e la disposizione relativa
alla clausola di flessibilità (art. 352). Come è stato sostenuto in dottrina, la scelta
di separare le disposizioni sulle competenze, tipiche clausole di natura costitu-
zionale in un sistema federale5, vanifica qualsiasi tentativo di istituire una gerar-
chia tra i due Trattati (TUE e TFUE)6.
2. L’art. 5 TUE, come modificato dal Trattato di Lisbona, ribadisce i principi
fondamentali che regolano il sistema delle competenze: i principi di attribuzione
delle competenze, di sussidiarietà e di proporzionalità. Valgono a completare il
quadro la clausola di flessibilità e il principio di leale cooperazione, collocandosi
sullo sfondo, il principio del primato, che nel Trattato di Lisbona non è stato
consacrato in una norma vincolante, come aveva proposto il Trattato costituzio-
nale, ma risulta confermato nella Dichiarazione n. 17 allegata all’Atto finale
della CIG 20077, quasi a sottolinearne il carattere ormai indiscusso.
Il principio di attribuzione delle competenze è fortemente enfatizzato nel
Trattato di riforma. Esso è infatti espresso non solo nella disposizione generale
2 Nei lavori della Convenzione questi temi sono stati oggetto di studio sia del Gruppo I-Sussidia-
rietà sia del Gruppo V–Competenze complementari. Vedi i documenti in A. T (a cura di),
Una Costituzione per l’Europa, Bologna, 2004.
3 Sulle vicende che hanno portato all’elaborazione del Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007,
una volta abbandonato il Trattato costituzionale del 29 ottobre 2004 per l’impossibilità di raggiun-
gere le ratiche, vedi, per tutti, J. Z, Il nuovo Trattato europeo, Bologna, 2007.
4 Per la versione consolidata del Trattato sull’Unione europea e del Trattato sul funzionamento
dell’Unione europea, v. GUUE C 83, 30 marzo 2010, p. 13 ss.
5 P. B, La ripartizione di competenze tra Unione e Stati membri, in P. B, M.
D’A (a cura di), La nuova Europa dopo il Trattato di Lisbona, Milano, 2009, p. 99 ss.
6 J. Z, Il nuovo Trattato Europeo: un viaggio a Lilliput?, in F. B, G. T (a cura
di), Le nuove istituzioni europee. Commento al Trattato di Lisbona, Bologna, 2008, p. 489 ss.,
spec. p. 493. Nel senso di prospettare una gerarchia tra i due Trattati, G. L. T, L’architettura
del nuovo Trattato, ivi, p. 47, spec. p. 52 ss.
7 Sulla portata della Dichiarazione, vedi, J. Z, Il nuovo Trattato europeo, cit., pp. 139-142.

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