Conclusiones del Abogado General Sr. P. Pikamäe, presentadas el 9 de junio de 2022.

JurisdictionEuropean Union
Date09 June 2022
CourtCourt of Justice (European Union)

Edizione provvisoria

CONCLUSIONI DELL’AVVOCATO GENERALE

PRIIT PIKAMÄE

presentate il 9 giugno 2022 (1)

Causa C203/21

Procedimento penale

a carico di

DELTA STROY 2003

[domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Okrazhen sad – Burgas (Tribunale regionale di Burgas, Bulgaria)]

«Rinvio pregiudiziale – Cooperazione giudiziaria in materia penale – Decisione quadro 2005/212/GAI – Applicabilità – Irrogazione di una sanzione pecuniaria a una persona giuridica per il mancato pagamento di debiti fiscali – Sanzione a carattere penale – Presunzione di imputazione del reato alla persona giuridica – Presunzione di commissione del reato – Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Articoli da 47 a 49 – Principio della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene – Presunzione d’innocenza – Diritti della difesa – Proporzionalità»






1. Rispondendo alla domanda posta in apertura del suo contributo in merito alla possibilità, per le persone giuridiche, di essere titolari di diritti fondamentali, il professor P. Wachsmann ha dato la seguente risposta, tanto semplice quanto lucida: «Perché no, se lo si vuole?» (2). Dall’esame della giurisprudenza elaborata dai giudici europei dei diritti fondamentali, che siedano a Strasburgo o a Lussemburgo, emerge che tale è stata evidentemente la loro volontà; nel quasi-silenzio dei testi normativi (3), i giudici traggono infatti tutte le conseguenze dalla personalità giuridica riconosciuta ai suddetti soggetti giuridici e, quindi, dalla loro idoneità ad essere titolari di diritti e di obbligazioni (4).

2. Questa constatazione ha importanza essenziale nel quadro delle normative degli Stati membri che riconoscono, in termini generali, il principio della responsabilità penale delle persone giuridiche o che, come nel procedimento principale, consentono al giudice di irrogare a dette persone una sanzione amministrativa a carattere penale fondata su una duplice presunzione, vale a dire una presunzione di imputazione a una società di una presunta infrazione penale commessa dal suo rappresentante. Con la presente causa s’intende indurre la Corte a interrogarsi sulla compatibilità di una disciplina siffatta con i principi della tutela giurisdizionale effettiva, della presunzione d’innocenza e della personalità delle pene, sanciti, rispettivamente, dagli articoli da 47 a 49 della Carta.

I. Contesto normativo

A. Diritto dell’Unione

3. Nell’ambito della presente causa assumono rilievo gli articoli da 47 a 49 della Carta.

B. Diritto bulgaro

4. L’articolo 83 dello Zakon za administrativnite narushenya i nakazanya (legge sugli illeciti amministrativi e sulle sanzioni, pubblicata nel DV n. 92 del 28 novembre 1969), nella versione del 14 febbraio 2020, applicabile al procedimento principale (in prosieguo: lo «ZANN»), rientrante nel capo 4 di detta legge, così dispone:

«Capo 4

Sanzioni amministrative a carattere penale a carico di persone giuridiche e di imprenditori individuali

Articolo 83. (1) (...) Nei casi previsti dalle leggi, dai decreti, dai provvedimenti del Consiglio dei Ministri o dalle delibere municipali pertinenti, alle persone giuridiche e agli imprenditori individuali può essere irrogata una sanzione pecuniaria per mancata ottemperanza, nell’esercizio della loro attività, agli obblighi ad essi incombenti verso lo Stato o verso la municipalità.

(...)

Articolo 83a. (...) (1) Ogni persona giuridica che si sia arricchita o possa arricchirsi a seguito di un reato ai sensi degli articoli 255 (...) del codice penale o di qualsiasi reato commesso, per conto o su iniziativa di un’organizzazione criminale, da:

1. una persona autorizzata a contrarre obbligazioni per la persona giuridica;

2. una persona dotata di poteri di rappresentanza della persona giuridica;

3. una persona eletta in seno a un organo di controllo o di sorveglianza della persona giuridica, o

4. (...) un lavoratore o un dipendente cui la persona giuridica ha attribuito un compito particolare, quando il reato è stato commesso nell’espletamento o in occasione di detto compito, è punita con una sanzione pecuniaria pari almeno al valore del vantaggio ottenuto fino a un massimo di BGN 1 000 000, ove questo assuma la forma di un vantaggio patrimoniale (...).

(...)

(4) (...) La sanzione pecuniaria è inflitta a prescindere dall’effettiva insorgenza di una responsabilità penale in capo alle persone coinvolte nel reato di cui al paragrafo 1.

(5) (...) Il profitto diretto o indiretto che la persona giuridica ha tratto dal reato di cui al paragrafo 1 è confiscato a favore dello Stato, a meno che non sia soggetto a rimborso o restituzione o confisca in forza del codice penale. Ove i beni o gli elementi patrimoniali oggetto del reato non siano più reperibili o siano stati alienati, deve essere versato un importo corrispondente al loro valore in leva (BGN).

(...)

Articolo 83b. (...) Il procedimento di cui all’articolo 83а è avviato su proposta motivata del procuratore competente per l’esame del caso o del fascicolo relativo al reato di cui trattasi dinanzi all’Okrazhen sad (Tribunale regionale, Bulgaria) del luogo in cui ha sede la persona giuridica e, nelle ipotesi di cui all’articolo 83a, paragrafo 2, dinanzi al Sofiyski gradski sad (Tribunale di Sofia, Bulgaria):

1. (...) a seguito del deposito dinanzi al tribunale dell’atto di imputazione, dell’ordinanza con cui sono proposti l’esonero dell’autore del reato da responsabilità penale e l’inflizione a suo carico di una sanzione amministrativa, o dell’accordo di patteggiamento della pena;

(...)

(2) La proposta deve:

1. contenere una descrizione del reato commesso, indicare il contesto della sua commissione e mettere in luce l’esistenza di un nesso diretto tra il reato e il vantaggio per la persona giuridica;

2. indicare la natura e il valore del vantaggio;

(...)

5. indicare i dati personali delle persone accusate del reato o condannate per esso;

6. contenere un elenco dei documenti scritti che ricostruiscono le circostanze di cui ai punti 1 e 2, oppure copie certificate di detti documenti;

7. contenere un elenco delle persone da citare;

(...)

Articolo 83d. (...)

(...)

(2) Il tribunale, in composizione monocratica, esamina la proposta in occasione di un’udienza pubblica cui partecipa il pubblico ministero e alla quale è citata la persona giuridica.

(3) La mancata comparizione della persona giuridica regolarmente citata non osta all’esame del caso da parte del tribunale.

(4) Il tribunale acquisisce gli elementi di prova d’ufficio e su istanza delle parti.

(5) Il tribunale esamina il caso e, sulla base degli elementi di prova acquisiti, stabilisce:

1. se la persona giuridica di cui trattasi abbia ottenuto un vantaggio illecito;

2. se esista un legame tra l’autore del reato e la persona giuridica;

3. se esista un nesso tra il reato e il vantaggio ottenuto dalla persona giuridica;

4. quali siano la natura e il valore del vantaggio e se si tratti di un vantaggio patrimoniale.

(6) Il tribunale si pronuncia mediante decisione con la quale:

1. infligge una sanzione pecuniaria; [oppure]

2. nega l’inflizione di una sanzione pecuniaria.

(...)

Articolo 83e. (...) (1) La decisione dell’Okrazhen sad (Tribunal regionale) ai sensi dell’articolo 83d, paragrafo 6, può essere impugnata mediante ricorso [della persona sanzionata] o mediante reclamo («protest») [del pubblico ministero] dinanzi all’Apelativen sad (Corte d’appello, Bulgaria), nel termine di 14 giorni a decorrere dalla sua notifica alle parti.

(...)

Articolo 83f. (...) (1) Il procedimento con cui l’Okrazhen sad (Tribunale regionale) o l’Apelativen sad (Corte d’appello) hanno pronunciato una decisione definitiva può essere riaperto se:

1. con sentenza o decisione avente autorità di giudicato viene accertato che talune delle prove scritte sulla cui base la decisione era stata adottata sono false o contengono informazioni errate;

2. con sentenza o decisione avente autorità di giudicato viene accertato che il tribunale, il pubblico ministero, una delle parti o una parte intervenuta nel procedimento ha commesso un reato nel quadro della sua partecipazione al procedimento;

3. successivamente all’entrata in vigore della decisione con cui è stata comminata una sanzione pecuniaria alla persona giuridica, la persona indicata all’articolo 83а, paragrafo 1, punti da 1 a 4, è stata assolta con decisione giurisdizionale passata in giudicato o il pubblico ministero ha archiviato il procedimento preliminare sospeso nei casi di cui all’articolo 24, paragrafo 1, punto 1, del codice di procedura penale;

4. successivamente all’entrata in vigore della decisione emergono circostanze o prove di cui la parte e il tribunale erano all’oscuro e che rivestono un’importanza significativa ai fini della causa;

5. una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo [(in prosieguo: la «Corte EDU»)] ha accertato una violazione della [CEDU] che riveste un’importanza significativa ai fini della causa;

6. nel corso del procedimento è stata commessa una violazione sostanziale delle regole processuali.

(2) L’istanza di riapertura può essere presentata nel termine di sei mesi dal momento in cui si è avuta conoscenza della circostanza che giustifica tale provvedimento e, nei casi di cui al paragrafo 1, punto 6, dall’entrata in vigore della decisione dell’Okrazhen sad (Tribunale regionale) o dell’Apelativen sad (Corte d’appello).

(3) Salvo diversa decisione del tribunale, l’istanza di riapertura non sospende l’esecuzione della decisione entrata in vigore.

(4) Possono proporre istanza di riapertura del procedimento:

1. il procuratore presso la procura regionale;

2. la persona giuridica cui è stata irrogata la sanzione pecuniaria.

(...)

(7) Il caso è esaminato in udienza pubblica con la partecipazione del pubblico ministero. Anche la persona giuridica è citata all’udienza.

(8) Qualora reputi l’istanza fondata, l’Apelativen sad (Corte d’appello) annulla la decisione e rinvia il caso affinché sia fatto oggetto di nuovo esame, indicando l’atto...

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