Considerazioni sul “destino unitario” dell’Europa

AuthorDario Antiseri
PositionOrdinario di Metodologia delle scienze sociali nella LUISS "Guido Carli" di Roma
Pages225-228

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@1. L’Europa è la sua storia. E questa storia non è la storia di un’idea che permette una sola tradizione, ma è la storia di una tradizione che permette le idee più diverse e azzardate

1. Prendo l’avvio da un interrogativo, oggi più urgente che mai: in che cosa consiste l’identità europea? Quale è, per dirla con Fernand Braudel, il destino unitario dell’Europa? In breve: che cos’è questa nostra Europa? Non starò qui ad inseguire le svariate, differenti, spesso contrastanti definizioni sull’idea di Europa rinvenibili in una letteratura ormai davvero sterminata. E vengo subito a quello che, a mio avviso, può venir considerato come il nocciolo della questione.

Non pochi intellettuali, sicuramente ben intenzionati, hanno a più riprese sottolineato il fatto che l’Europa non ha avuto e non ha oggi e ancor più non avrà domani una filosofia unica, una fede unica, un’unica morale. Ed hanno visto e vedono in ciò la debolezza dell’Occidente. L’Occidente, insomma, sarebbe debole senza una simile “idea portante ed unitaria, una fede unica” da contrapporre con orgoglio ad altre culture ben più monolitiche e dogmatiche.

Siffatta opinione, largamente diffusa è, in qualche modo, comprensibile. Tuttavia, ha scritto non molti anni fa Karl Popper, “io la reputo fondamentalmente errata. Dovremmo essere orgogliosi di non possedere un’unica idea, bensì molte idee, buone e cattive, di non avere una sola fede, un’unica religione, quanto piuttosto parecchie fedi, buone e cattive.

È segno della superiore energia dell’Occidente il fatto che ce lo possiamo permettere. L’unità dell’Occidente su un’unica idea, su un’unica fede, su un’unica religione, sarebbe la fine dell’Occidente, la nostra capitolazione, il nostro assoggettamento incondizionato all’idea totalitaria”.

L’Europa è la sua storia. E la storia d’Europa non è la storia di un’unica idea, di una tradizione monolitica. La storia d’Europa è piuttosto la storia – certo punteggiata anche di errori, di soprusi, di massacri – di una tradizione in cui nascono, si sviluppano, si incontrano e si scontrano più idee filosofiche e più idee religiose, svariate proposte politiche e più visioni del mondo: buone e cattive.

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L’Europa è la sua storia. E questa storia non è la storia di un’idea che permette una sola tradizione, ma è la storia di una tradizione che permette le idee più diverse ed azzardate. Non è la storia di una prigione mentale; è piuttosto la storia – talvolta dolorosa, talvolta impazzita – della provincia del mondo che ha conosciuto la fioritura più varia e ricca di idee (buone o...

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