Cooperazione penale nei rapporti fra diritto dell’Unione europea e diritto statale

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Cooperazione penale nei rapporti fra diritto dell’Unione europea e diritto statale. Emanuela Pistoia. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2008, pp. 1-356

Il volume è volto ad esaminare i caratteri propri di quella parte del diritto dell’Unione europea che fa capo al titolo VI dell’omonimo Trattato (il c.d. terzo pilastro) concernente le norme sulla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, e a valutare l’impatto che, alla luce dei medesimi, tali norme dispiegano sul diritto italiano. Utilizzando sovente il tracciato comunitario, e soprattutto la giurisprudenza della Corte di giustizia, e muovendo comparativamente dai risultati cui esso è approdato, l’analisi affronta particolarmente alcune tematiche relative all’atteggiarsi delle norme “derivate” da detto titolo VI (in specie, di quelle contenute nelle decisioni quadro): l’esclusione per esse dell’effetto diretto, la giurisprudenza della Corte relativamente all’obbligo, da parte dei giudici interni, di assumerle quale parametro dell’interpretazione (conforme) delle norme interne e, infine, la loro capacità di “resistenza” di fronte a norme interne incompatibili, anche di rango costituzionale.

Dopo avere introdotto, nel primo capitolo, il quadro generale offerto dal titolo VI, senza peraltro tralasciare le fonti “ereditate” dal periodo precedente all’entrata in vigore del Trattato di Amsterdam (il quale, come noto, ha posto incisivamente mano al “vecchio” terzo pilastro GAI, restituendolo, grosso modo, nella veste attuale), il volume entra in una dettagliata analisi della giurisprudenza sull’effetto diretto. Lo scopo di detta analisi, che si dipana nel secondo capitolo, è quello di mettere in evidenza, al fine di stabilirne l’idoneità a varcare i confini del diritto comunitario, il c.d. effetto di esclusione. Nel capitolo terzo si esamina l’obbligo di interpretazione conforme e la giurisprudenza che, fin dalla sentenza Pupino, l’ha affermato relativamente al terzo pilastro. In esso, una particolare attenzione viene opportunamente posta sull’atteggiarsi di uno dei limiti di detto obbligo – quello dell’interpretazione contra reum – in una materia, quale quella investita dalle norme sulla cooperazione penale, nella quale tale limite è verosimilmente destinato ad avere un rilievo, se possibile, maggiore diPage 522 quanto già non ne abbia nell’ambito del diritto comunitario. Gli ultimi due capitoli, infine, si soffermano sui problemi che, proprio alla luce di quei...

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