Council Recommendation of 16 June 2022 on ensuring a fair transition towards climate neutrality 2022/C 243/04

Published date27 June 2022
Date of Signature16 June 2022
Official Gazette PublicationOfficial Journal of the European Union, C 243, 27 June 2022
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27.6.2022 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 243/35

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 16 giugno 2022

relativa alla garanzia di una transizione equa verso la neutralità climatica

(2022/C 243/04)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 166, paragrafo 4, e l’articolo 292, in combinato disposto con l’articolo 149,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1) Le emissioni di gas a effetto serra devono essere ridotte quanto prima, in particolare per ridurre l’innalzamento del livello del mare e la probabilità di eventi meteorologici estremi che colpiscono già tutte le regioni del mondo (1) e per diminuire i costi economici e sociali associati agli effetti del riscaldamento globale (2). L’Unione e gli Stati membri sono parti dell’accordo di Parigi adottato il 15 dicembre 2015 nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) («accordo di Parigi») (3), che vincola le parti a mantenere l’aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e a proseguire l’azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.
(2) I cambiamenti climatici e il degrado ambientale rappresentano gravi minacce che richiedono un intervento urgente, come ribadito di recente nella sesta relazione di valutazione del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) sulle basi fisico-scientifiche. Le sofferenze umane e le perdite economiche dovute alla maggiore frequenza di eventi climatici estremi, come inondazioni, ondate di calore, siccità e incendi boschivi, stanno diventando sempre più frequenti. Nell’Unione tali perdite ammontano già, in media, a oltre 12 miliardi di EUR all’anno (4). Esse potrebbero aumentare fino a raggiungere 175 miliardi di EUR pari all’1,38 % del PIL dell’Unione all’anno se l’incremento della temperatura globale toccherà 3 °C rispetto ai livelli preindustriali, rispetto a 65 miliardi di EUR nel caso di 2 °C e 36 miliardi di EUR all’anno nel caso di 1,5 °C. Ciò danneggerebbe in modo sproporzionato alcuni gruppi, in particolare le persone che si trovano già in situazioni di vulnerabilità e le regioni che sono già in difficoltà.
(3) La comunicazione della Commissione, dell’11 dicembre 2019, dal titolo «Green Deal europeo» («Green Deal europeo»), illustra la strategia che consente all’Unione di diventare il primo continente climaticamente neutro e di trasformare l’Unione in una società sostenibile, più giusta e più prospera che rispetti i limiti del pianeta. La necessità di una transizione equa è parte integrante del Green Deal europeo, che ha sottolineato che occorre garantire che nessuna persona e nessun luogo siano esclusi da questo processo. La normativa europea sul clima (5) stabilisce l’obiettivo vincolante della neutralità climatica in tutta l’Unione entro il 2050 e un traguardo intermedio vincolante per una riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. L’8o programma di azione per l’ambiente fino al 2030 (6) mira ad accelerare la transizione verde verso un’economia circolare climaticamente neutra, sostenibile, non tossica, efficiente sotto il profilo delle risorse, basata sulle energie rinnovabili, resiliente e competitiva in modo giusto, equo e inclusivo, nonché a proteggere, ripristinare e migliorare lo stato dell’ambiente.
(4) Alla luce della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, la comunicazione della Commissione, del 18 maggio 2022, dal titolo «piano REPowerEU» («piano REPowerEU»), in linea con la dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022, definisce misure intese a eliminare gradualmente la dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili provenienti dalla Russia diversificando le forniture di gas e riducendo più rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili, anche mediante la diffusione di pompe solari, a vento e di calore, la decarbonizzazione dell’industria e l’accelerazione dell’iter autorizzativo dei progetti di energie rinnovabili.
(5) La trasformazione in un’economia e una società climaticamente neutre richiede un’azione politica globale e investimenti considerevoli in molti settori, quali l’azione per il clima, l’energia, i trasporti, l’ambiente, l’industria, la ricerca e l’innovazione (7). Per conseguire il traguardo vincolante a livello dell’Unione per il 2030, il 14 luglio 2021 la Commissione ha redatto una comunicazione dal titolo «Pronti per il 55 %: realizzare l’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica», nonché una serie di relative proposte legislative ("pacchetto «Pronti per il 55 %»). Il pacchetto «Pronti per il 55 %» comprende alcune proposte di aggiornamento della legislazione pertinente, tra cui il sistema per lo scambio di quote di emissioni (UE ETS) (8) dell’UE, le direttive sulla tassazione dell’energia, sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili, il regolamento sui livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture e dei furgoni, il regolamento relativo all’inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra risultanti dall’uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura, la direttiva sull’infrastruttura per i combustibili alternativi e il regolamento sulla condivisione degli sforzi in relazione ai settori che non rientrano nell’attuale sistema UE ETS, ossia i settori dei trasporti e dell’edilizia. Esso comprende inoltre nuove proposte legislative, in particolare per sostenere l’uso di carburanti più puliti nei settori del trasporto aereo e marittimo, nonché per introdurre un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere e istituire un Fondo sociale per il clima, che è direttamente collegato alla proposta di introdurre un sistema di scambio delle quote di emissioni per i combustibili impiegati nell’edilizia e nel trasporto su strada. Il pacchetto «Pronti per il 55 %», combinato con misure adottate a livello dell’Unione per sostenere e incentivare i necessari investimenti pubblici e privati, è volto a sostenere e accelerare la crescita di nuovi mercati, per esempio per i combustibili puliti e i veicoli a basse emissioni, riducendo in tal modo i costi della transizione sostenibile sia per le imprese che per i cittadini.
(6) Nella riunione del 20 giugno 2019 il Consiglio europeo si è impegnato, nella sua «Una nuova agenda strategica per il periodo 2019-2024», a garantire una transizione equa verso la neutralità climatica che sia inclusiva e non lasci indietro nessuno. A livello internazionale gli Stati membri hanno approvato gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e ratificato l’accordo di Parigi, che fanno riferimento agli imperativi di una giusta transizione per la forza lavoro e alla creazione di posti di lavoro decorosi e di qualità, nonché alla necessità di un adattamento e di uno sviluppo delle capacità che tengano conto degli aspetti legati al genere. Gli orientamenti dell’Organizzazione internazionale del lavoro forniscono un quadro politico consolidato a livello internazionale per una transizione giusta verso economie e società ecologicamente sostenibili per tutti (9). Inoltre, 54 firmatari (paesi e parti sociali) hanno approvato la «Dichiarazione di Slesia sulla solidarietà e l’equa transizione» (10), adottata alla 24° conferenza delle parti (COP) dell’UNFCCC a Katowice, tra cui la Commissione, a nome dell’Unione, e 21 singoli Stati membri. L’Unione e 10 Stati membri hanno firmato la dichiarazione dal titolo «Supporting the Conditions for a Just Transition Internationally» (Sostenere le condizioni per una transizione giusta a livello internazionale), adottata in occasione della COP-26 dell’UNFCCC a Glasgow, in cui si impegnano a includere informazioni sulla transizione giusta nelle relazioni biennali sulla trasparenza nel contesto della comunicazione delle rispettive politiche e misure per conseguire i propri contributi stabiliti a livello nazionale.
(7) L’equità e la solidarietà sono principi fondanti delle politiche dell’Unione verso la transizione verde e rappresentano un requisito per il sostegno ampio e continuo dei cittadini. Il Green Deal europeo sottolinea che la transizione deve essere equa e inclusiva e mettere al primo posto le persone, tributando particolare attenzione al sostegno alle regioni, alle industrie, ai lavoratori, alle famiglie e ai consumatori che dovranno affrontare i problemi maggiori. Inoltre la comunicazione della Commissione, del 14 gennaio 2020, dal titolo «Un’Europa sociale forte per transizioni giuste», sottolinea che l’attuazione del Green Deal europeo darà all’Europa gli strumenti necessari per migliorare la convergenza verso l’alto, l’equità sociale e la prosperità condivisa. La comunicazione della Commissione, del 23 febbraio 2022, sul lavoro dignitoso in tutto il mondo per una transizione globale giusta e una ripresa sostenibile pone la promozione del lavoro dignitoso in tutto il mondo al centro di una transizione giusta e di una ripresa inclusiva, sostenibile e resiliente dalla pandemia.
(8) La comunicazione della Commissione, del 4 marzo 2021, dal titolo «Il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali» (11), sottolinea che sono necessari unità, coordinamento e solidarietà per fare un salto in avanti verso un decennio più verde e più digitale in cui gli europei possano prosperare. Esso ha proposto tre obiettivi principali dell’UE per il 2030, vale a dire: che almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro entro il 2030 (12); che almeno il 60 % di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad
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