La dinamica dei rapporti tra norme interne e dell'Unione nel dialogo tra giudici nazionali e Corte di giustizia

AuthorOrnella Porchia
PositionOrdinario di Diritto dell'Unione europea dell'Università degli studi di Torino
Pages71-100
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Studi sull’integrazione europea, VIII (2013), pp. 71-100
Ornella Porchia*
La dinamica dei rapporti
tra norme interne e dell’Unione
nel dialogo tra giudici nazionali
e Corte di giustizia**
S: 1. Considerazioni introduttive. – 2. Il primato del diritto dell’Unione. – 3. L’efficacia
diretta. – 4. Gli effetti indiretti: l’obbligo di interpretazione conforme (portata e limiti). – 5.
Talune questioni irrisolte. – 6. Il “dialogo” con i giudici costituzionali: recenti tendenze. – 7.
Segue: il rapporto visto dalla Corte costituzionale italiana. – 8. Segue: la prospettiva della
Corte di giustizia. – 9. Alcune considerazioni conclusive.
1. I rapporti tra ordinamenti si sono progressivamente consolidati e modellati
grazie ad un dialogo sviluppatosi nel tempo tra giudici nazionali e Corte di giu-
stizia soprattutto nell’ambito della procedura per rinvio pregiudiziale, discipli-
nata ora dall’art. 267 TFUE1.
Il presente contributo intende fotografare i momenti più significativi di que-
sto complesso dialogo. La prima parte mira così a ricostruire, in una visione
statica, le principali teorie concernenti il rapporto tra norme in particolare: il
* Ordinario di Diritto dell’Unione europea dell’Università degli studi di Torino.
** Il presente contributo è destinato anche agli Studi in memoria della prof.ssa Maria Rita Saulle.
1 Sul rinvio pregiudiziale la dottrina è abbondante, con particolare riferimento al periodo suc-
cessivo al Trattato di Lisbona: M. C, R. M, Il contenzioso dell’Unione
europea, Torino, 2009, p. 186; T. D L M, C. D, Preliminary Rulings and EU Legal
Integration: Evolution and Stasis, in P. C, G.  B (eds.), The Evolution of EU Law,
Oxford, 2011; F. J, The Lisbon Treaty and the Court of Justice, in A. B, P. E,
S. R (eds.), EU Law After Lisbon, Oxford, 2012, p. 195; G. T, Diritto dell’Unione
europea, Padova, 2012, VII ed., p. 290. In generale sul dialogo tra i giudici, Y. S, Regulating
Jurisdictional Relations between National and International Courts, Oxford, 2007; S. C, I
tribunali di Babele. I giudici alla ricerca di un nuovo ordine globale, Roma, 2009; M. P
M, Courts and Pluralism, in J. L. D, J. P. T (eds.), Ruling the World?
Constitutionalism, International Law, and Global Governance, Cambridge 2009, p. 356 ss.; C.
M, Multilevel Constitutional Jurisdiction, in A. V B, J. B (eds.), Principles of
European Constitutional Law, München, 2011; sul signicato e sul valore racchiuso nella formu-
la “dialogo tra Corti”, R. C, Giusto processo e retroattività di norme sostanziali nel dialogo
tra le Corti, in Giurisprudenza Costituzionale, 2012, p. 3753.
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primato del diritto dell’Unione europea (2), l’efficacia diretta (3) e la c.d. effica-
cia indiretta (4). Queste teorie lasciano tuttavia intravvedere talune zone grigie
che meritano di essere quantomeno segnalate (5). La seconda parte del contri-
buto intende invece valorizzare una proiezione dinamica del dialogo venutosi a
instaurare in via diretta o indiretta tra la Corte di giustizia e specialmente i giu-
dici costituzionali (6). L’interesse è di identificare, da un lato, le posizioni adot-
tate, in particolare, dalla Corte costituzionale italiana rispetto al diritto dell’U-
nione (7), dall’altro, l’atteggiamento assunto dalla Corte di giustizia verso le
norme o pronunce costituzionali (8).
La disamina di entrambe le parti consentirà, in conclusione, di esaltare la
responsabilità e il ruolo che specialmente le istanze supreme nazionali sono chia-
mate ad assumere in chiave cooperativa nel dialogo che va sempre più intensifi-
candosi con la Corte di giustizia nella definizione del rapporto tra ordinamenti.
2. Il primato del diritto dell’Unione costituisce un principio fondamentale
affermatosi nella giurisprudenza della Corte di giustizia fin dalle origini dell’U-
nione europea2. Come è noto, il primato si impone sulle norme interne, sia pre-
cedenti che successive e quale ne sia il rango, ancorché costituzionale3. Per
effetto del primato4, la norma interna contrastante deve essere disapplicata (o
non applicata) dall’autorità nazionale, in modo da consentire alla disposizione
dell’Unione dotata di efficacia diretta di regolare la fattispecie5. Non solo il giu-
dice nazionale ma anche tutti gli organi dell’amministrazione, compresi gli enti
territoriali, hanno l’obbligo di applicare il diritto dell’Unione, disapplicando la
norma interna confliggente sia anteriore che successiva a quella dell’Unione6.
2 A partire dalla celebre sentenza della Corte di giustizia del 15 luglio 1964, causa 6/64, Costa
c. Enel, Raccolta, p. 1127.
3 Sul primato rispetto a norme costituzionali, tra le altre, sentenza della Corte di giustizia del
16 dicembre 2008, causa C-213/07, Michankiki, Raccolta, p. I-9999, punto 62 ss. Con riferimento
alla normativa costituzionale tedesca sull’accesso delle donne al servizio militare, la sentenza
della Corte di giustizia dell’11 gennaio 2000, causa C-285/98, Kreil, Raccolta, p. I-69, punto 25
ss. Sul rapporto con le norme costituzionali, in termini estesi, infra, par. 6.
4 Sentenza della Corte di giustizia del 9 marzo 1978, causa 106/77, Simmenthal, Raccolta, p.
629, punto 17. In particolare sull’obbligo di disapplicazione anche in via cautelare, sentenza della
Corte di giustizia del 9 giugno 1990, causa C-213/89, Factortame e a., Raccolta, p. I-2433, punto
18. Ancora sul principio, recentemente, sentenza della Corte di giustizia dell’8 settembre 2010,
causa C-409/06, Winner Wetten, Raccolta, p. I-8015, punto 53.
5 Sull’efcacia diretta, infra, par. 3. Sulla distinzione tra effetti di sostituzione ed effetti impe-
ditivi del primato, vedi, infra, paragra 3 e 5.
6 Tra le altre, sentenza della Corte di giustizia del 22 giugno 1989, causa 103/88, Costanzo,
Raccolta, p. 1839, punti 28-33. Recentemente, sentenze della Corte di giustizia del 14 giugno
2012, causa C-606/10, Association nationale d’assistance aux frontières pour les étrangers (ANA-
FE) c. Ministre de l’Intérieur, de l’Outre-mer, des Collectivités territoriale et de l’immigration,
non ancora pubblicata in Raccolta, punto 75; del 24 maggio 2012, causa C-97/11, Amia Spa in
liquidazione c. Provincia Regionale di Palermo, non ancora pubblicata in Raccolta. Il primato
opera anche rispetto ad un provvedimento amministrativo individuale e concreto: sentenza della
Corte di giustizia del 29 aprile 1999, causa C-224/97, Ciola, Raccolta, p. I-2517, punto 32. In
senso critico sull’utilizzo del primato in quest’ipotesi, F. B, Application of Community Law

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