Traité établissant une Constitution pour l'Europe, Parties I et IV, «Architecture constitutionnelle», Commentaire article par article

AuthorClaudia Napoli
Pages209-211

Laurence Burgorgue-Larsen, Anne Levade, Fabrice Picod (sous la direction de)

Tome 1, Bruxelles, Bruylant, 2007, pp. XIX-1108

Page 209

L'opera qui recensita costituisce una monumentale raccolta di commenti, curati da cinquantadue studiosi (professori universitari o membri di istituzioni dell'Unione europea), al Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, limitatamente alle parti I e IV, nonché ad una selezione di Protocolli (1, 2, 6, 7, 17, 23 e 31) e Dichiarazioni annesse all'Atto Finale (4, 5, 6, 7, 9, 28, 29, 31, 32, 33, 36, 38 e 43). La pubblicazione di questo primo tomo del Commentario segue di due anni l'uscita del tomo secondo, dedicato all'analisi della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione così come era stata inserita nella parte II del citato "Trattato costituzionale". La riconduzione dell'esegesi della parte prima (sui principi generali) e della parte quarta (intitolata "Disposizioni generali e finali") di quest'ultimo alla nozione riassuntiva di "architettura costituzionale" risulta immediatamente espressiva sia della formazione culturale dei curatori (Burgorgue-Larsen, Levade e Picod, professori di diritto pubblico), sia della vocazione "costituzionale" di un Trattato mai entrato in vigore.

Nell'accingersi a pubblicare il presente volume, i tre professori dell'Università di Parigi erano, peraltro, perfettamente consapevoli dell'incerta sorte del Trattato costituzionale già rigettato dai referendum francese ed olandese del 2005. E tuttavia, come essi stessi premettono nell'Introduzione, la sola constatazione che "l'ambition n'est pas morte" li conforta e par loro sufficiente a giustificarne la pubblicazione.

La scelta è felice e la gran parte dei contributi degli autori del Commentario (soprattutto francesi ma vi ritroviamo anche tre insigni giuristi italiani: Massimo Condinanzi, Roberto Mastroianni e Bruno Nascimbene) non andrà perduta perché Page 210 quell'ambizione riformista che innegabilmente ispirava il Trattato costituzionale si ritrova nel carattere ampiamente recettivo dei contenuti normativi del Trattato di Lisbona. Se infatti, in esso, ogni velleità "costituzionale" è stata abbandonata, pur di uscire dalla crisi e pervenire alla firma di un nuovo Trattato modificativo-integrativo di quello di Nizza, è anche vero che quasi tutte le innovazioni del Trattato costituzionale sono mantenute e ripartite sotto forma di emendamenti e integrazioni fra i due Trattati vigenti (TUE e TCE, ribattezzato Trattato sul...

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