Francesca Ferraro, Libertà e sicurezza nell'Unione europea tra età moderna e globalizzazione, Pisa, Pisa University Press, 2012

AuthorB. de Giovanni
Pages699-702
699
Studi sull’integrazione europea, VII (2012), pp. 699-702
Francesca Ferraro
Libertà e sicurezza
nell’Unione europea tra età
moderna e globalizzazione
Pisa, Pisa University Press, 2012, pp. 200
La crisi incalza il processo di integrazione europeo, anche se appare ora
provvisoriamente sotto traccia. Ma i processi di crisi, come annota, fin dall’ini-
zio, Francesca Ferraro, possono sia rivelarsi distruttivi sia fornire occasione di
nuovi pensieri, nuove elaborazioni o, su tutt’altro versante, di decisioni efficaci.
Tutto è come sospeso, ma ciò che sicuramente è inammissibile è far prevalere il
vuoto e il fatalismo. Per chi studia l’Europa e il suo inestricabile labirinto in cui
sempre si rischia di sperdersi è il momento di analisi coraggiose, di riflessioni
che rompano la crosta grigia in cui talvolta tutto sembra impantanarsi. L’Europa
ha bisogno di pensiero, come sempre quando attraversa sentieri impervi di cui
non si vede lo sbocco. Il libro che qui discuto (pubblicazione della Collana della
Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con una impegnata Prefazione del Prof.
Peter Schiffauer, segretario della commissione Affari costituzionali del
Parlamento europeo) porta un contributo per molti aspetti inconsueto a un tema
carico di connessioni, di tensioni che dalla teoria si prolungano verso l’organiz-
zazione effettiva della vita comune del continente. Il nucleo centrale affronta il
tema dello spazio “comune” europeo e il suo problematico rapporto con il vec-
chio “territorio”, in cui si esercitava esclusiva la sovranità nazionale. Ma le sue
propaggini si spingono oltre, fino ad affrontare quel nodo inquietante che è il
nesso sicurezza-libertà in uno spazio, appunto, che ha rotto la durezza delle vec-
chie frontiere e dove si muove un mondo che non ha più confini formati e chiusi,
ma non per questo è diventato una ecumene dove la benevolenza e il cosmopo-
litismo la vincono su tutto.
Ora, l’aspetto inconsueto del libro, che in questo senso costituisce un vero
contributo, è dato anzitutto dai capitoli dedicati al rapporto fra spazio e territorio,
ricostruito lungo un percorso che va da Immanuel Kant fino ad Habermas, attra-
verso autori diversi, scelti con sapienza e con fantasia qualche volta piacevol-
mente avventurosa, ma che nell’insieme offrono, da punti di vista molto diversi
e da autori che hanno poco in comune (ecco l’interesse delle scelte operate), la
dimensione del problema, che può esser rappresentato nel modo seguente: tur-
bolento sempre è stato il rapporto fra il territorio esclusivo dello Stato, dove si
esercitava esclusiva la sua sovranità, e gli spazi che si aprivano oltre di esso, ora
un rapporto più aperto, più comprensivo, ora chiuso entropicamente in se stesso.

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