Imposte moderne e Stati post-nazionali

AuthorAdriano Di Pietro
Pages1-22
Studi Tributari Europei 1/2016
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Imposte moderne e Stati post nazionali*
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Adriano Di Pietro1
1. Imposta e Stato moderno: un'endiadi necessaria
Finanziamento con le imposte e Stato moderno rappresentano un’endiadi
ormai acquisita come necessaria
Nell’esperienza e nella tradizione europee, l'imposta è servita e continua a
servire a finanziare le spese pubbliche. Ha costituito un supporto finanziario
indispensabile per lo Stato moderno; ne ha condiviso la sovranità e ha
beneficiato del territorio sul quale lo Stato, come ente sovrano, esercita le
proprie competenze, nella pluralità e con la distinzione delle funzioni, ma
con l’autorità ed anche con la forza, di cui ha il monopolio, di esercitarle.
L’imp osta in Eur opa ha accom pa gnato l’a ffermaz io ne , lo sv il uppo e il
consolidamento dello Stato moderno. Ha sostenuto anche una responsabilità
finanziaria straordinaria, sia quella richiesta per lo sforzo economico di due
guerre mondiali, sia l’altra necessaria per gli Stati europei per sostenere la
ricostruzione post bellica. Con la pace e con le nuove Costituzioni, poi,
l’imposta ha alimentato la fiducia che il costo fiscale delle funzioni pubbliche
potesse anche contribuire a realizzare una giustizia sociale, quella
necessaria per l’eguaglianza, sostanziale non solo dei contribuenti, ma
anche dei cittadini, grazie anche a quella funzione distributiva delle
ricchezze personali affidata all’imposizione progressiva.
Nell’ultimo secolo l’efficacia finanziaria dell’imposta si è consolidata su
ricchezze quali reddito, patrimonio, consumo, produzione, scambi, a loro
volta espressione di un’economia e beneficiarie di un mercato che erano
dichiaratamente nazionali. Ne era nata allora una costellazione d’imposte
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* Come citare questo articolo: A. DI PIETRO, Imposte moderne e Stati post nazionali, in Studi
Tri but ar i E uro pe i, 201 6, n. 1, (ste.unibo.it), pp. 1-22, DOI 10.6092/issn.2036-3583/7822.
1!Adriano Di Pietro, Professore Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università di Bologna.!
Studi Tributari Europei 1/2016
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che resiste anche nel mercato europeo nonostante lo Stato nazionale abbia
perduto quel collegamento tra territorio di esercizio della sovranità, anche
impositiva, economia e mercato, sul quale si era in origine fondato.
2. Lo Stato sociale enfatizza il ruolo finanziario dell’imposta senza
modificarne la struttura
Il miglioramento delle condizioni personali, sociali, occupazionali dei cittadini
diventa l’obiettivo ambizioso dello Stato sociale. Questo non solo moltiplica i
servizi sociali, ma anche rafforza in Europa, di pari passo con l’integrazione
economica e con l’affermazione dell’ordinamento europeo, i propri interventi
nell’economia. L'intento è quello di supportare uno sviluppo economico che
viene visto più per migliorare l’occupazione e agevolare la fluidità del
mercato del lavoro che per consentire l’aumento dei profitti di soci ed
investitori. Il successo di questi obiettivi è dipeso dall’adeguatezza dei
finanziamenti pubblici Questo ha richiesto un maggior peso finanziario delle
imposte come emerge dagli indicatori della pressione fiscale. Questa non
conosce però variazioni radicali ma solo percentuali a loro volta influenzate
dalle variazioni della ricchezza nazionale a maggior ragione negli anni di
lunga crisi economia e finanziaria. È cresciuto quindi il ruolo finanziario di
quelle ricchezze che in Europa avevano arricchito fin dal secolo scorso la
costellazione delle imposizioni nazionali quali consumo, reddito, patrimonio,
produzione, scambi. Ricchezze che si sono considerate come oggetto del
prelievo nella tradizionale struttura dell’imposta e che in Europa presidiano i
sistemi tributari. Certo, varia il loro peso finanziario a seconda delle politiche
fiscali nazionali. Queste valorizzano ora più le imposte dirette, ora più quelle
indirette anche tenendo conto dello sviluppo dell’economia, anche se
sempre meno nazionale, che ora supporta, ora risente, in maniera diversa,
degli scambi e dei consumi o dei profitti. Varia anche il peso sociale di
queste ricchezze a seconda di come venga distribuito tra i cittadini il costo
di appartenenza; a seconda di come si decida, con il consenso parlamentare
all’imposizione, il riparto del sacrificio impositivo. Tutto, sempre con quel
parametro della solidarietà sociale e quindi anche finanziaria, che, posta

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