Piero Pennetta, Integrazione europea ed integrazioni latino-americane e caraibiche: modelli e rapporti, Bari, Cacucci, 2009 (R. Virzo)

AuthorRoberto Virzo
Pages775-777

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Recensioni

Tra le organizzazioni subregionali del nuovo continente, l’autore ritiene che la Comunità andina, “direttamente ispirata al modello comunitario europeo” (p. 151), possa essere qualificata, almeno dal punto di vista istituzionale, come una organizzazione di integrazione. Egli perviene a tale conclusione in base ad uno studio della architettura istituzionale, delle competenze attribuite al Tribunale di giustizia della Comunità andina e della sua “ricca e articolata giurisprudenza” (p. 162), nonché del sistema delle fonti e, in particolare, degli atti di diritto derivato. Peraltro, l’autore precisa che, nell’ambito della Comunità andina, “nonostante la raffinata struttura istituzionale, dal punto di vista sostanziale, i risultati non sempre sono stati soddisfacenti, con la conseguenza che, più volte ed anche di recente, il processo è stato sottoposto ad una valutazione critica nel tentativo di definire obiettivi meno ambiziosi e realisticamente perseguibili” (p. 166) e che, poiché tra gli Stati membri manca un forte consenso al processo di integrazione (p. 163), forse sono stati “ottimisticamente accelerati i tempi” di quest’ultimo “ovverosia forzate le fasi dello sviluppo” (p. 8).

Con riferimento alle altre esperienze subregionali, l’autore sottolinea come l’accennata loro proliferazione, che comporta che più organizzazioni convivano “nella medesima area geografica con competenze sostanzialmente simili e con una partecipazione soggettiva sovente identica” (p. 55), non sia da valutare del tutto positivamente. Egli esprime dubbi sull’utilità di concretare recenti ulteriori iniziative come, ad esempio, quella volta alla realizzazione della Unión de Naciones Suramericanas (p. 66; per delle analoghe considerazioni critiche si veda R. S. Piana, ¿UNASUR u otro intento fallido? Sobre las políticas de (no) integración en Sudamérica, in questa Rivista, 2009, p. 369 ss.).

Sempre in linea generale, l’autore ritiene che nell’ambito delle organizzazioni regionali latinoamericane e caraibiche il processo di integrazione tenda a realizzarsi soprattutto con una cooperazione “a più velocità” o “a geometria variabile” (p. 58). In proposito si può forse osservare che anche in organizzazioni regionali di altri continenti si conoscono esperienze di integrazione flessibile o differenziata. Nel parere del 24 aprile 2009, n. 1/2008 (consultabile on line all’indirizzo www.eacj.org), la Corte di giustizia della Comunità...

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