L'Italia e la politica internazionale
Author | Ugo Villani |
Position | Ordinario di Diritto internazionale nella LUISS "Guido Carli" di Roma |
Pages | 205-206 |
Alessandro Colombo; Natalino Ronzitti (a cura di)
Edizione 2007, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 332
Page 205
La sensazione che emerge dall'analisi degli eventi internazionali del 2006, svolta con la consueta precisione e scrupolosità nella nuova edizione del volume edito dall'Istituto Affari Internazionali e dall'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, è di una generale "disillusione". Tale sensazione riguarda anzitutto la situazione in Iraq e in Afghanistan, alla quale è dedicato lo scritto di Riccardo Redaelli, intitolato esplicitamente "L'anno della disillusione". Ma è suscitata egualmente dalla vicenda della "Costituzione europea", rispetto alla quale il 2006 è stato un anno di inutile attesa; tuttavia - come sottolineano Gianni Bonvicini e Michele Comelli - alcuni punti essenziali del testo costituzionale sono stati rivendicati come irrinunciabili dal nostro Ministro degli esteri (ed hanno trovato, sostanzialmente, riconoscimento nel Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007); d'altra parte, realizzazioni in qualche misura anticipatrici della Costituzione europea sono state raggiunte nell'ambito della politica europea di sicurezza e difesa, oggetto dello scritto di Giovanni Gasparini (al quale fa seguito un quadro delle missioni italiane all'estero, curato da Federica Di Camillo), e iniziative significative sono state assunte, dalla Commissione europea e dall'Italia, in materia di mercato della difesa (esaminato da Michele Nones). Delusione e preoccupazione desta anche la sospensione del Doha Round, che ha messo in luce una difficoltà di funzionamento dell'Organizzazione mondiale del commercio dovuta, da un lato, ad una contrapposizione, che non è più solo Nord-Sud, ma investe i rapporti tra Stati Uniti ed Europa; dall'altro, ad una scarsa capacità di affrontare le nuove realtà presenti sul mercato internazionale, a cominciare dal prepotente irrompere della Cina (in proposito si veda lo studio di Paolo Guerrieri). Allarme suscita pure il conflitto israelopalestinese, che appare sempre più lontano da una soluzione ed è aggravato, se possibile, dagli sviluppi politici sia in Israele che nei territori occupati (l'esame di tale crisi è svolto da Daniela Pioppi e Nathalie Tocci).
Già questi rapidi riferimenti danno ragione di quella sensazione di disillusione, di cui dicevamo, manifestata nell'Introduzione dai curatori del volume e che, obiettivamente, sarebbe difficile contestare. Semmai ci si potrebbe chiedere se fossero...
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