L'economia sociale di mercato nell'Unione europea

AuthorPatrizia De Pasquale
PositionOrdinario di Diritto dell'Unione europea nella LUM 'Jean Monnet' di Casamassima-Bari
Pages265-278
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Studi sull’integrazione europea, IX (2014), pp. 265-278
Patrizia De Pasquale*
L’economia sociale di mercato
nell’Unione europea**
S: 1. Premessa. – 2. Le origini dell’economia sociale di mercato: l’Ordoliberalismo.
– 3. L’economia sociale di mercato nel Trattato di Lisbona e negli atti derivati. – 4. Le
linee-direttrici dell’economia sociale di mercato: la tutela dei diritti sociali. – 5. Segue: le
conseguenze delle sentenze Viking, Laval, Rüffert e Commissione c. Germania. – 6. La sal-
vaguardia dell’ambiente. – 7. Misure di economia sociale di mercato a favore delle imprese.
– 8. Brevi conclusioni.
1. È ben noto che il Trattato di Lisbona ha eliminato, dall’articolo espressamente
dedicato agli obiettivi che l’Unione è chiamata a perseguire, il riferimento a “un
regime inteso a garantire che la concorrenza non sia falsata nel mercato interno” (ex
art. 3, par. 1, lett. g, TCE), trasferendolo nel Protocollo (n. 27) sul mercato interno
e sulla concorrenza, allegato al medesimo Trattato. Ed è altrettanto noto che, al
contempo, tale Trattato ha sostituito questo obiettivo con quello di “un’economia
sociale di mercato fortemente competitiva” (art. 3, par. 3, TUE), assegnando un
ruolo particolarmente incisivo all’aggettivo “sociale” collocato tra i sostantivi “eco-
nomia” e “mercato”.
Le importanti modifiche non sono state accompagnate, però, da consistenti
alterazioni del sistema attraverso il quale si dà attuazione al principio di libertà di
concorrenza. Infatti, il nuovo Trattato ha fatto salvo il richiamo all’“adozione di
una politica economica (…) condotta conformemente al principio di un’economia
di mercato aperta e in libera concorrenza”, prima contenuto nell’art. 4 TCE, ora art.
119 TFUE, sebbene tale articolo sia stato spostato dal Titolo dedicato ai “Principi”
a quello relativo alla politica economica e monetaria, così da precisarne i confini.
Neppure hanno subito modifiche gli articoli 96 e 98 TCE, ora 116 e 120 TFUE, nei
quali è mantenuto il richiamo ad un regime competitivo non alterato. Al riguardo, va
notato che il tenore letterale degli articoli 119, par. 1, e 120 TFUE è rimasto quasi
eguale, tanto da ritenere che l’elaborazione della politica economica degli Stati
membri, e dell’intera Unione, debba assolutamente rispettare i principi comuni e,
soprattutto, assicurare un mercato concorrenziale.
* Ordinario di Diritto dell’Unione europea nella LUM “Jean Monnet” di Casamassima-Bari.
** Il presente scritto è destinato anche agli Scritti in onore di Giuseppe Tesauro. Esso si inserisce
nella ricerca PRIN (2010-2011) “Il principio democratico nella formazione ed attuazione del diritto
internazionale ed europeo dell’economia”.

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