L’exit tax sulle società in Portogallo

AuthorJoão Félix Pinto Nogueira
PositionDottore di Ricerca in Diritto. Ricercatore post-dottorato presso l’Univesidade Lusíada di Lisbona
Pages1-22
Studi Tributari Europei 1/2010
Aggiornamento – Exit Tax: analisi comparata e comunitaria (n. 1/2009)
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L’exit tax sulle società in Portogallo
João Félix Pinto Nogueira1
1. Introduzione
Should I stay or should I go...”? La realizzazione del Mercato Unico della
UE, definito nel Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)
come “uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera
circolazione delle merci, delle persone, dei servizi”2, unita ad una
persistente diversità tra le normative interne e le situazioni di fatto che le
imprese possono trovare nei ventisette Stati membri dell’Unione, inducono a
considerare la domanda iniziale non solo come il ritornello di un ben noto
brano musicale, ma piuttosto come un suono ossessivo, che si ripete nelle
menti di amministratori e direttori finanziari di tutta Europa.
In una prospettiva europea, il trasferimento di un’attività economica non è
visto come un effetto collaterale del mercato interno. Fin dall’inizio i Trattati
hanno riconosciuto la necessità di tutelare la libertà di stabilimento, che in
sé racchiude “l’accesso alle attività autonome e al loro esercizio, nonché la
costituzione e la gestione di imprese e in particolare di società”3.
Al fine di realizzare in maniera concreta il mercato unico, è necessario che
vengano aboliti tutti gli ostacoli a tale libertà di stabilimento, con necessari
1 Dottore di Ricerca in Diritto. Ricercatore post-dottorato presso l’Univesidade Lusíada di
Lisbona. L’autore può essere contattato all’indirizzo: joaofelixpintonogueira@gmail.com.
Traduzione italiana a cura di Gianluca Zanella, studente del Master in Diritto Tributario “A.
Berliri” presso l’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum.
2 Vedi art. 26 (2) TFEU.
3 Vedi § 2 dell’art. 49 TFEU. L’obiettivo è molto ampio e, nelle parole della Corte,
comprende la possibilità di un “cittadino della Comunità di partecipare, in maniera stabile e
continuativa, nella vita economica di uno Stato Membro diverso dal proprio Stato di
provenienza e poterne trarre vantaggio, favorendo così l’interpenetrazione economica e
sociale nell’ambito della Comunità nel settore delle attività dei lavoratori autonomi”. Vedi
Corte Giust., sentenza 30 Novembre 1995, causa C-55/94, Gebhard, par. 25.
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Studi Tributari Europei 1/2010
Aggiornamento – Exit Tax: analisi comparata e comunitaria (n. 1/2009)
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interventi anche nel settore dell’imposizione diretta. In questo campo, l’exit
tax è4, certamente, uno dei temi più discussi. Queste norme hanno un
naturale impatto sulla creazione del mercato unico e in Europa ci si
interroga sulla loro compatibilità con il diritto comunitario.
Anche in Portogallo ci si interroga in tal senso. Nel novembre del 2008, la
Commissione Europea ha inviato un parere motivato in merito alla
normativa fiscale sulla c.d. “exit tax” delle società (riferimento n.
2007/2365). Nonostante ciò il Portogallo non ha né introdotto alcuna
modifica, nè offerto nessuna giustificazione a sostegno della sopracitata
disciplina, provocando così il suo deferimento alla Corte di Giustizia
dell’Unione Europea (di seguito CGUE) - caso numero 38/10. Come il
Portogallo, molti altri Paesi hanno cause pendenti davanti alla Corte di
Giustizia5.
Lo scopo di questo lavoro è quello di esaminare la compatibilità dell’exit tax,
così come disciplinata in Portogallo, con il diritto comunitario. In primo
luogo saranno esaminate le norme che sono attualmente al vaglio della
Corte di Giustizia, su indicazione delle Commissione. Successivamente, ci si
concentrerà sulla possibilità di applicare anche alle società i principi
elaborati dalla giurisprudenza comunitaria con riferimento alle persone
fisiche. Infine si verificherà la compatibilità del sistema portoghese di
tassazione delle imprese in uscita, sulla base dei requisiti richiesti dal diritto
comunitario.
4 Ossia le imposte riscosse in forza di una disposizione interna, sulla base del presupposto
che il trasferimento della residenza di una società dovrebbe essere trattato alla stregua della
liquidazione della stessa o della cessione del proprio patrimonio (con la tassazione delle
plusvalenze maturate). Useremo questo concetto con una accezione ampia, infatti non solo le
società ma anche altri enti (diversi dalle persone fisiche) considerati quali “soggetti passivi”,
saranno analizzati in questo studio.
5 Una lista aggiornata di questi casi può essere reperita con la ricerca “exit tax” nel
seguente elenco di cause dinanzi alla Corte di Giustizia. L’Autorità di Vigilanza dell’EFTA ha
anche avviato una procedura contro la Norvegia (Decisione 70-10-COL, 10 Marzo 2010,
“inviare una lettera di costituzione in mora per la Norvegia in materia di exit tax delle società
che si trasferiscono in altri Paesi EAA”).
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