Riccardo Monaco, Carlo Curti Gialdino, Manuale di diritto internazionale pubblico, Parte generale, Torino, UTET, 2009, III ed.

AuthorU. Villani
Pages383-385
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383
Riccardo Monaco, Carlo Curti Gialdino
Manuale di diritto
internazionale pubblico,
Parte generale
Torino, UTET, 2009, III ed., pp. L-862.
L’obiettivo che si proponeva Carlo Curti Gialdino – l’aggiornamento del
Manuale di Riccardo Monaco – era certamente ambizioso e non privo di diffi-
coltà. L’ultima edizione, la seconda, di tale Manuale era apparsa nel lontano
1971 e da allora sono accaduti eventi, a cominciare dalla caduta del muro di
Berlino, che hanno profondamente modificato la composizione della comunità
internazionale e, in qualche misura, i suoi stessi caratteri. Venuta meno la rigida
contrapposizione Est-Ovest che aveva segnato l’epoca del bipolarismo (peraltro
garantendo il mantenimento di un certo equilibrio e stabilità nelle relazioni inter-
nazionali), anche il diritto internazionale ha conosciuto nuovi sviluppi: basti
pensare all’attivismo, un tempo impensabile, del Consiglio di sicurezza, all’illu-
sione di un nuovo ordine internazionale, specie nei primissimi anni ’90,
all’emersione di valori e interessi condivisi nella comunità internazionale, come
quelli relativi al mantenimento della pace, alla tutela dell’ambiente, alla preven-
zione delle gross violations dei diritti umani. Né vanno trascurati, per l’inci-
denza che hanno determinato sulla formazione e sul contenuto delle norme
internazionali, la nascita o il rafforzamento di nuovi soggetti (o, quanto meno, di
nuovi protagonisti), accanto agli Stati, quali, in primo luogo, le organizzazioni
internazionali e, in qualche misura, gli individui. Ed è appena il caso di ricordare
gli sviluppi di fondamentali settori del diritto internazionale, come il diritto dei
trattati (la Convenzione di Vienna del 1969 era stata appena approvata quando
vedeva la luce l’ultima edizione del Manuale), la responsabilità internazionale
degli Stati, le giurisdizioni internazionali, in particolare i tribunali penali inter-
nazionali; nonché quelli della prassi e della giurisprudenza internazionale e
interna, che si sono determinati negli ultimi quaranta anni.
Si tratta di cambiamenti che, specie in un’opera, quale il Manuale di Monaco,
costantemente attenta al dato sociale sotteso all’ordinamento giuridico interna-
zionale, rischiavano di renderla ormai obsoleta, relegandola tra i classici del
passato, certo tra i più gloriosi, ma pur sempre del passato. Ebbene, Curti
Gialdino è riuscito felicemente a condurre in porto la difficile operazione di dare
nuova vita al Manuale del suo Maestro, preservandone i caratteri originari e gli
indiscutibili pregi e, nel contempo, conferendogli piena e rinnovata attualità.

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