Peter Oliver (General Editor), Free Movement of Goods, Oxford-Portland, Hart Publishing, 2010, V ed.

AuthorLuigi Daniele
Pages175-179
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Peter Oliver (General Editor)
Free Movement of Goods
Oxford-Portland, Hart Publishing,
2010, V ed., pp. XCIII-534
Il Free Movement of Goods di Peter Oliver, giunto alla sua V edizione, costi-
tuisce per gli studiosi del diritto del mercato interno europeo e dei professionisti
che praticano in questo settore del diritto dell’Unione, un vero e proprio “clas-
sico”, un testo indispensabile di riferimento, da tenere sempre a portata di mano.
Nato come un’opera di un unico autore, il testo di Oliver si è trasformato, a
partire dalla IV edizione, in un volume a più voci, per tenere conto della mole
sempre più imponente della giurisprudenza della Corte di giustizia e della
grande articolazione che la materia veniva assumendo col passare del tempo.
All’edizione in commento hanno contribuito sei diversi autori, tutti esperti della
materia e noti anche al di qua della Manica (in particolare Stephen Weatherill,
professore di Diritto europeo all’Università di Oxford). Come spesso si riscontra
nella dottrina britannica, l’estrazione prevalente non è accademica, ma la mag-
gior parte degli autori vanta anche un’esperienza di docenza universitaria. Lo
stesso Oliver è prima di tutto noto per essere uno dei membri “storici” del
Servizio giuridico della Commissione europea, ora legal advisor della stessa
istituzione, oltre che professore alla ULB di Bruxelles.
L’impronta di Oliver come General Editor è comunque ben presente anche
in questa edizione. Non soltanto Oliver ha riservato a sé alcune parti fondamen-
tali del libro, in particolare l’Introduzione (cap. 1) e soprattutto il cap. 6, relativo
alla definizione in termini generali della nozione di misura d’effetto equivalente
a una restrizione quantitativa, che, come egli stesso ammette, costituisce la vera
crux” dell’intera opera (p. 84). Egli ha altresì svolto un’attenta opera di coordi-
namento editoriale (p. V), in modo da evitare ripetizioni o lacune ma anche prese
di posizione divergenti in merito ai numerosi problemi affrontati nei vari capitoli.
Come nelle precedenti edizioni e nonostante il titolo, il volume non copre, se
non brevemente nell’Introduzione, l’intera materia della libera circolazione delle
merci ma è dedicato in misura di gran lunga prevalente allo studio del divieto di
misure d’effetto equivalente a una restrizione quantitativa oggetto degli attuali
articoli 34-36 TFUE (già articoli 28-30 TCE).
La scelta è del tutto giustificata. Nonostante siano passati tanti anni dalle
prime sentenze in materia e in particolare dai leading cases del calibro di

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