Opinion of Advocate General Bobek delivered on 4 March 2021.

JurisdictionEuropean Union
ECLIECLI:EU:C:2021:175
Date04 March 2021
Celex Number62019CC0811
CourtCourt of Justice (European Union)

Edizione provvisoria

CONCLUSIONI DELL’AVVOCATO GENERALE

MICHAL BOBEK

presentate il 4 marzo 2021(1)

Cause riunite C811/19 e C840/19

Ministerul Public – Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie – Direcţia Naţională Anticorupţie

contro

FQ,

GP,

HO,

IN (C811/19),

NC (C840/19),

altra parte nel procedimento:

JM

[domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Înalta Curte de Casație și Justiție (Alta Corte di cassazione e di giustizia, Romania)]

e

Ministerul Public – Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casație și Justiție – Direcția Națională Anticorupție

contro

NC

[domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Înalta Curte de Casație și Justiție (Alta Corte di cassazione e di giustizia, Romania)]

«Rinvio pregiudiziale – Tutela degli interessi finanziari dell’Unione – Articolo 325, paragrafo 1, TFUE – Procedimenti penali in materia di corruzione – Progetti finanziati in parte con fondi europei – Normativa nazionale che stabilisce un requisito di specializzazione per i collegi giudiziari in casi di corruzione – Decisione di un giudice costituzionale che dispone il riesame in primo grado di decisioni giurisdizionali emesse da collegi non specializzati – Diritto a un giudice precostituito per legge – Articolo 47, secondo comma, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Indipendenza dei giudici – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Primato del diritto dell’Unione – Procedimento disciplinare contro i giudici»






I. Introduzione

1. È compatibile con il diritto dell’Unione la sentenza di un giudice costituzionale nazionale che dichiari l’inadempimento, da parte del giudice supremo nazionale, dell’obbligo giuridico di istituire collegi specializzati per trattare in primo grado reati di corruzione, il che porta al riesame di cause in materia di corruzione associata alla gestione di fondi dell’Unione già giudicate?

2. Questa è, in sostanza, la problematica sottoposta alla Corte dalle presenti cause. Alla luce di tali elementi di fatto, il giudice del rinvio chiede se l’articolo 325, paragrafo 1, TFUE, nonché il principio di indipendenza dei giudici sancito all’articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE e all’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (in prosieguo: la «Carta»), ostino all’adozione di siffatta decisione costituzionale. Tali cause sollevano altresì la questione se l’articolo 47, secondo comma, della Carta comprenda un requisito relativo alla specializzazione dei giudici.

3. Varie problematiche sollevate nelle presenti cause si sovrappongono a quelle già esaminate, contemporaneamente, nelle cause riunite C‑357/19 e C‑547/19, Euro Box Promotion e a., in cui ho presentato conclusioni separate in data odierna (2). Le presenti cause condividono inoltre varie caratteristiche con altre (molteplici) domande di pronuncia pregiudiziale sottoposte alla Corte da diversi giudici rumeni nel corso del 2019, per le quali ho presentato in precedenza le conclusioni (guida) nella causa Asociaţia Forumul Judecătorilor din România e a. (3). Nei limiti in cui le problematiche sollevate dalle presenti cause siano state già oggetto di tali conclusioni, mi baserò sull’analisi già da me svolta.

II. Contesto normativo

A. Diritto dell’Unione

1. La convenzione PIF

4. Le disposizioni pertinenti della convenzione elaborata in base all’articolo K.3 del Trattato sull’Unione europea relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee (in prosieguo: la «Convenzione PIF») (4) sono riportate ai paragrafi 4 e 5 delle conclusioni Euro Box Promotion.

B. Diritto rumeno

1. Codice di procedura penale

5. L’articolo 281, paragrafo 1, lettera a), della Legea nr. 135/2010 privind Codul de procedură penalală (legge n. 135/2010 recante il codice di procedura penale; in prosieguo: il «codice di procedura penale»), intitolato «Nullità assolute», stabilisce tra i motivi «che comportano sempre la nullità» la violazione delle norme relative alla composizione dei collegi giudicanti.

6. L’articolo 421, paragrafo 2, lettera b), del codice di procedura penale, intitolato «Soluzioni in caso di pronuncia in appello», prevede quanto segue: «Un giudice, che si pronuncia in appello, fornisce una delle seguenti soluzioni:

(…)

annullare la sentenza di primo grado e disporre il rinvio della causa dinanzi al giudice la cui decisione è stata annullata per il motivo, invocato da una delle parti, che il procedimento dinanzi a tale giudice si è svolto in assenza di tale parte, che essa non è stata regolarmente citata o, se è stata regolarmente citata, non è stata in grado di comparire e di informare il giudice di tale incapacità. Il rinvio della causa dinanzi al giudice la cui decisione è stata annullata è disposto anche quando ricorre una delle ipotesi di nullità assoluta, salvo in caso di incompetenza, nel qual caso la causa è rinviata al giudice competente».

7. L’articolo 426, paragrafo 1, l’articolo 428, paragrafo 1, e l’articolo 432, paragrafo 1, del codice di procedura penale sono riportati ai paragrafi da 12 a 14 delle conclusioni Euro Box Promotion.

2. Codice penale

8. Gli articoli 154 e 155 della Legea nr. 286/2009 privind Codul penal (legge n. 286/2009 recante il codice penale), del 17 luglio 2009, come successivamente modificata e integrata, che costituiscono le disposizioni pertinenti in materia di regime dei termini, sono riportati ai paragrafi 15 e 16 delle conclusioni Euro Box Promotion.

3. Legge n. 78/2000

9. Ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 1, della Legea nr. 78/2000 pentru prevenirea, descoperirea şi sancţionarea faptelor de corupţie (legge n. 78/2000 sulla prevenzione, sull’individuazione e sulla repressione degli atti di corruzione; in prosieguo: la «legge n. 78/2000»), «ai fini della presente legge, i reati previsti agli articoli da 289 a 292 del codice penale sono reati di corruzione, anche quando sono commessi dalle persone di cui all’articolo 308 del codice penale».

10. L’articolo 29 della legge n. 78/2000, come modificata dalla legge n. 161/2003, stabilisce che «sono istituiti collegi specializzati per giudicare in primo grado sui reati previsti dalla presente legge».

4. Legge n. 304/2004

11. Ai sensi dell’articolo 19, paragrafo 3, della Legea nr. 304/2004 privind organizarea judiciară (legge n. 304/2004 sull’ordinamento giudiziario; in prosieguo la «legge n. 304/2004» (5), «all’inizio di ogni anno il Consiglio direttivo dell’Înalta Curte de Casație și Justiție [(Alta Corte di cassazione e di giustizia, Romania; in prosieguo: l’«ACCG»)] (...) può approvare l’istituzione di collegi specializzati all’interno delle sezioni dell’[ACCG] (...)».

5. Legge n. 303/2004

12. Ai sensi dell’articolo 99, lettera ș) della Legea nr. 303/2004 privind statutul judecătorilor și procurorilor (legge n. 303/2004 recante lo statuto dei giudici e dei pubblici ministeri; in prosieguo: «legge n. 303/2004» (6), «il mancato rispetto delle decisioni della Curtea Constituțională [(Corte costituzionale, Romania)] (...)» costituisce un illecito disciplinare.

III. Fatti, procedimento nazionale e questioni pregiudiziali

A. Causa C811/19

13. Con sentenza dell’8 febbraio 2018, pronunciata da un collegio composto da tre giudici presso la sezione penale dell’ACCG, gli imputati sono stati condannati in primo grado a pene detentive comprese tra due e otto anni per aver commesso reati di corruzione (traffico di influenze), di riciclaggio di denaro, di falsificazione di documenti e reati assimilati alla corruzione.

14. Le accuse mosse agli imputati erano correlate a una procedura di aggiudicazione di tre appalti pubblici lanciata nel 2009 dalla società S. C. Compania de Apă Olt S. A. per l’esecuzione di lavori di bonifica e di estensione della rete idrica e fognaria di diverse località. Gli appalti pubblici facevano parte di un progetto finanziato principalmente (82%) con fondi europei nell’ambito del programma operativo settoriale «Ambiente». In particolare, per quanto riguarda il reato di corruzione, è stato dichiarato che il primo imputato, che aveva in precedenza ricoperto la carica di sindaco, di senatore e di Ministro, aveva accettato la promessa di pagamento, da parte del direttore di una società, di una somma pari al 20% del valore totale dei tre appalti pubblici in questione. Egli ha quindi percepito effettivamente un importo totale di 6 200 000 lei rumeni (RON) (EUR 1 500 000) come contropartita per aver influenzato membri degli organi aggiudicatori all’interno della S. C. Compania de Apă Olt S. A., funzionari del Consiliul Național pentru Soluționarea Contestaților (Consiglio nazionale per la risoluzione delle controversie), nonché giudici di una Corte d’appello.

15. Quattro dei cinque imputati (in prosieguo: i «ricorrenti» nel procedimento principale) nonché il Ministerul Public – Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie – Direcţia Naţională Anticorupţie (pubblico ministero – Procura presso l’Alta Corte di cassazione e di giustizia – Direzione nazionale anticorruzione, Romania; in prosieguo: il «pubblico ministero») hanno interposto appello avverso la sentenza dell’8 febbraio 2018 dinanzi a un collegio di cinque giudici presso la sezione penale dell’ACCG.

16. Mentre il procedimento d’appello era pendente, la Curtea Constituțională a României (Corte costituzionale della Romania; in prosieguo: la «Corte costituzionale») ha emesso la decisione del 3 luglio 2019, n. 417 (in prosieguo: la «decisione n. 417/2019») (7). In tale decisione, adottata nell’ambito di un procedimento avviato con ricorso proposto dal Presidente della Camera dei deputati, la Corte costituzionale ha dichiarato l’esistenza di un conflitto giuridico di natura costituzionale tra il Parlamento, da un lato, e l’ACCG, dall’altro, a causa della mancata istituzione, da parte dell’ACCG, di collegi specializzati per trattare i reati di corruzione in primo grado, in violazione dell’articolo 29, paragrafo 1, della legge n. 78/2000.

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