L'integrazione dei PECO nell'UE: armonizzazione delle statistiche con particolare riferimento all'ambiente

AuthorFabrizio Antolini
Pages201-230
1. L’integrazione dei paesi come fattore di sviluppo – 2. L’integrazione e le
statistiche tra problemi metodologici e divergenze strutturali; 2.1. Il Prodot-
to interno lordo; 2.2. L’ armonizzazione delle statistiche sui prezzi – 2.3. Il
Deficit ed il Debito pubblico – 3. L’ambiente nella contabilità nazionale; 3.1.
L’ambiente e la sostenibilità; 3.2. La contabilità nazionale e la rappresenta-
zione dell’ambiente – 4. L’ambiente e le sue rappresentazioni contabili nei
manuali metodologici di riferimento; 4.1. L’ambiente secondo le classificazio-
ni funzionali contenute nello Sna ’93; 4.2. I principali “manuali” ambientali
– 5. Indicatori di pressione, il modello Dispir ed il Pil verde; 5.1. Gli indica-
tori di pressione e il modello Dispir; 5.2. Il Pil verde tra benessere e perfor-
mance politica – 6. Conclusioni – Bibliografia
1. L’integrazione dei paesi come fattore di sviluppo
Il processo di integrazione economica e politica che coinvolge le
economie in transizione dei PECO versus l’Unione Europea, ha subito
nel corso di questi ultimi anni sensibili avanzamenti culminati nell’ac-
cordo del dicembre scorso. Con l’integrazione di questi paesi si aprono
nuove prospettive, ma al tempo stesso si pongono importanti interroga-
tivi sul modello di Europa che si andrà a realizzare. Ad esempio se sia
preferibile un modello federalista, oppure conservare un assetto politico
più vicino all’attuale, riformando le istituzioni politiche esistenti e,
quindi, la rappresentatività sia dei paesi già aderenti, sia di quelli, come
* Ricercatore di Statistica economica, nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli
Studi di Roma “La Sapienza”.
4. L’integrazione dei PECO nell’UE:
armonizzazione delle statistiche
con particolare riferimento
all’ambiente
di Fabrizio Antolini*
ad esempio i paesi CCs
1
, che in futuro entreranno a fare parte della nuo-
va Europa. In questa prospettiva, l’attuazione della Carta Costituziona-
le Europea diviene lo strumento indispensabile per realizzare l’unità po-
litica in un’ottica di coesione economica e sociale. Inoltre diviene im-
portante, nel caso dei paesi CCs, riuscire ad utilizzare le risorse econo-
miche provenienti dai fondi strutturali e dalla libera circolazione dei ca-
pitali. Su questi ultimi potrebbe però esercitare una influenza negativa
la variabile paese, ed infatti, l’esistenza di istituzioni ritenute poco effi-
cienti, potrebbe rappresentare un ostacolo a quel processo di crescita ed
integrazione economica che, dovrebbe invece trovare nella piena mobi-
lità dei fattori della produzione e dei beni e nel più basso costo del la-
voro, i principali fattori di sviluppo.
Gli investimenti provenienti dalle imprese della vecchia Europa
potrebbero orientarsi verso i nuovi settori della net economy, dal mo-
mento che la “giovinezza” di questi mercati, diverrebbero un requisi-
to importante per iniziare a percorrere nuovi sentieri di crescita.
Per quanto riguarda il processo di integrazione, difficoltà potrebbero
riscontrarsi nel rispettare le bande di oscillazione valutaria entro le quali
i paesi CCs saranno immessi mentre, l’ampliamento del mercato, non
necessariamente determinerà, complice la bassa capacità di spesa che
contraddistingue queste economie, una pari espansione dei consumi pri-
vati. Per i paesi CCs comunque, i principali benefici riguarderanno l’an-
damento dei prezzi, la strategia della politica monetaria e dei cambi, la
struttura ed il funzionamento del settore bancario e finanziario e, infine,
il processo di liberalizzazione dei movimenti di capitale. La predisposi-
zione di politiche economiche adatte alle specifiche esigenze di ciascun
paese richiede, oltre al miglior coordinamento delle istituzioni, un qua-
dro statistico omogeneo e sufficientemente esaustivo. La relazione che
sussiste tra le statistiche, in particolare quelle di contabilità nazionale e le
politiche economiche, riguarda prevalentemente la misurazione degli ag-
gregati di contabilità nazionale. Poiché le indicazioni metodologiche so-
no contenute nei manuali di contabilità nazionale, per comprendere il de-
licato problema dell’omogeneità di queste statistiche, è opportuno ana-
lizzare in che modo i paesi applicano i criteri contenuti nei manuali SNA
’93 e SEC ’95. Ma differenze metodologiche permangono nella stima di
importanti aggregati, anche tra i paesi che adottano lo SNA ’93, in parti-
colare tra gli Stati Uniti ed i paesi area Euro e, a maggior ragione con i
1
Trattasi di Candidate Countries. Sebbene non sia più corretto definire i paesi “candidati” – so-
no entrati infatti a far parte della UE dal 1° maggio 2004 – si è continuato ad utilizzare l’acroni-
mo CCs.
202 UE e PECO: impatto ambientale dell’allargamento

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