La regolazione del mercato interno: dalle Agenzie alle reti europee e (possibile) ritorno

AuthorMarialuisa Zuppetta
Pages113-134
S: 1. Premessa. – 2. La regolazione “comunitaria” del mercato interno e le
discipline di settore. Le Agenzie. – 3. La regolazione “comunitaria” nell’Europa
multilivello: i sistemi «a rete». – 4. L’istituzione dell’ACER e del BEREC: un
passo indietro o il completamento dell’“opera”?
1. Premessa
In questi ultimi anni, a proposito delle nuove strategie di governan-
ce europea, sono “riemerse” le problematiche concernenti le Agenzie
europee; sul punto, le principali istituzioni comunitarie (Parlamento,
Consiglio e Commissione) si sono espresse a vario titolo1, nel tentativo
di intavolare un dialogo interistituzionale che consenta di definirne
funzioni e responsabilità, nonché di individuare le competenze degli
organi comunitari in relazione ad esse.
Invero, l’approfondimento (e l’analisi) di simili temi lascia intrave-
dere il graduale affermarsi di un ulteriore fenomeno, particolarmente
incisivo nell’ambito del processo di integrazione ed anzi a questo fun-
* Il presente scritto è una versione integrata dell’intervento presentato al Seminario orga-
nizzato il 27 maggio 2009 presso la Facoltà di Economia dell’Università del Salento, dal tito-
lo Governo dell’economia e diritti fondamentali nell’Unione europea.
** Ricercatore confermato di Istituzioni di diritto pubblico presso la facoltà di Economia
dell’Università del Salento.
1 Cfr. la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo su “Il futuro delle agen-
zie europee”, datata 11.03.2008, COM(2008)135 definitivo; il “Progetto di relazione e di pare-
re su una strategia per la futura attuazione degli aspetti istituzionali delle agenzie di regolazio-
ne”, rispettivamente del 3.06.2008 e del 13.06.2008, 2008/2103(INI); la Dichiarazione comune
del Gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie di regolamentazione, del 18.03.2009,
IP/09/413, in http://europa.eu/agencies/indexit.htm.
LA REGOLAZIONE DEL MERCATO INTERNO:
DALLE AGENZIE ALLE RETI EUROPEE
E (POSSIBILE) RITORNO*
di Marialuisa Zuppetta**
114 Governo dell’economia e diritti fondamentali nell’Unione europea
zionale, quale è quello dei collegamenti (sempre più frequenti) tra or-
ganismi indipendenti, sia in senso “orizzontale” (vale a dire tra Auto-
rità nazionali), sia in senso “verticale” (cioè tra Autorità nazionali e
Commissione), che danno vita a dei veri e propri sistemi “a rete”.
Sembrerebbe allora che in Europa, quanto a regolazione economica, si
siano “vissute” due fasi: una prima, semplice e lineare, in cui si è lasciata
ampia libertà di azione (nell’attuazione della disciplina comunitaria) agli
Stati membri, conservando in capo alla Comunità (in particolare alla
Commissione) un ruolo essenzialmente di controllo e supervisione ed
una seconda fase, più complessa ed articolata. In quest’ultima, si è assi-
stito dapprima al ricorso a discipline settoriali e, quindi, all’istituzione di
organismi centrali (deputati a coordinare le relative funzioni nazionali) e
poi alla creazione di veri e propri sistemi reticolari (cosiddette organizza-
zioni “stellari” o “a ragnatela”) che hanno finito con il soppiantare le di-
scipline di settore, rivelandone limiti e disfunzioni, ma che soprattutto
hanno evidenziato la valenza e l’efficacia della collaborazione e del coor-
dinamento2. Principi, questi ultimi, che, unitamente a quello di solidarietà
(proclamato a Nizza come valore fondamentale dell’Unione Europea),
sottendono la realizzazione stessa del processo di integrazione (art.10
TCE). E proprio quando il quadro sembrava definito (dai sistemi a rete)
sono sopraggiunte due nuove entità (rectius organismi di regolazione), il
cui non (ancora) ben definito ruolo sembra “recuperarequalcosa dal
passato riproponendo, in rinnovate forme, idee non troppo “antiche”.
2. La regolazione “comunitaria” del mercato interno
e le discipline di settore. Le Agenzie
Da tempo in dottrina si va affermando che l’Unione Europea svolge
le funzioni tipiche di uno Stato regolatore (sia nei confronti del merca-
to che delle amministrazioni decentrate)3, in virtù della prevalenza di
2 Sul punto cfr, soprattutto, S. C, L’ammodernamento delle grandi reti, Roma, SIPI,
1990; I., Le reti come figura organizzativa della collaborazione, in A. P, M.M,
a cura di, L’Europa delle reti, Quaderni CESIFIN, Torino, Giappichelli, 2001, 43ss.; I., Lo
spazio giuridico globale, Roma – Bari, Laterza, 2006.
3 In generale, sulla nozione di «Stato regolatore», quale Stato non più “gestore”, né “in-
terventista”, né “imprenditore”, ma che si limita ad un’attività di regolazione, ossia di formu-
lazione delle regole del gioco e di vigilanza sulla loro applicazione, la bibliografia è vastissi-
ma. Cfr., per tutti, A.L S, G.M, Lo Stato regolatore, Bologna, 2000, spec.15ss.
Con specifico riferimento poi all’U.E., cfr. L.A, Governance e regolazione attra-
verso reti, in L.A e P.B, a cura di, Governance multilivello, regolazione e
reti, volume II, Milano, Giuffrè, 2008, 181ss.

To continue reading

Request your trial

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT