Sviluppo economico e dinamiche ambientali nei PECO: quali compatibilità?
Author | Gabriella Meloni - Pierluigi Montalbano |
Pages | 231-281 |
1. Introduzione – 2. Dinamica di sviluppo all’interno dei Paesi ad economia
pianificata ed ambiente – 3. Gli effetti della transizione sull’ambiente: qua-
li percorsi? 3.1. Divari dei redditi pro-capite; 3.2. Divari socio-economici;
3.3. Differenze nelle riforme intraprese; 3.4. L’impatto ambientale della
transizione – 4. Sviluppo socio-economico e dinamiche ambientali: un ap-
proccio macro – 5. Sviluppo e ambiente: un’analisi micro, problemi di ma-
nagement ambientale – 6. Conclusioni – Bibliografia
1. Introduzione
Il presente capitolo
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si propone di fornire un’analisi delle compa-
tibilità tra i percorsi di sviluppo e le dinamiche ambientali dei Paesi
dell’Europa centro-orientale (PECO), con lo scopo di capire se e co-
me all’interno del contesto indicato gli obiettivi di crescita economi-
ca e di promozione dell’ambiente possono essere contemperati.
La prima sezione esamina le specificità del modello economico
promosso sotto l’influenza sovietica con lo scopo di rilevare le con-
* Gabriella Meloni è Master of Research presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
dell’Istituto Universitario Europeo (IUE) di Firenze ed è attualmente dottoranda presso lo stesso
Dipartimento. Per informazioni e contatti, gabriella.meloni@iue.it.
** Pierluigi Montalbano è Titolare di Borsa Post-dottorato presso il Dipartimento di Teoria
Economica e Metodi Quantitativi per le Scelte Politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Per informazioni e contatti: p.montalbano@dte.uniroma1.it.
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Sebbene il capitolo sia frutto di un lavoro svolto congiuntamente dai due autori, Gabriella
Meloni ha curato in particolare i parr. 2, 3.4 e 5; Pierluigi Montalbano i parr. 3.1, 3.2, 3.3 e 4. I
parr. 1, 3 e 6 sono stati, invece realizzati assieme.
5. Sviluppo economico e dinamiche
ambientali nei PECO: quali compatibilità?
di Gabriella Meloni
*
e Pierluigi Montalbano
**
dizioni, i limiti e le opportunità derivanti in materia ambientale dal
comune passato. I Paesi considerati, infatti, pur differendo significa-
tivamente, condividono uno schema di sviluppo comune che ha dato
luogo a quello che alcuni rapporti internazionali hanno definito “un
incubo ambientale” (Mnatsakanian, 1992). L’uso estensivo di risorse
naturali raramente considerate scarse, la prevalenza data ad un mo-
dello di industrializzazione pesante, l’affermazione di uno schema di
specializzazione poco efficiente, l’utilizzo di tecniche produttive ob-
solete e la scarsa attenzione prestata alle esigenze di manutenzione
degli impianti sono alcuni degli elementi qui presi in considerazione
che hanno favorito nei Paesi dell’area il determinarsi di problemi dif-
fusi di inquinamento e che hanno condizionato pesantemente ogni
ipotesi successiva di riforma.
La seconda sezione, prendendo spunto dai risultati ottenuti nel pa-
ragrafo precedente, intende analizzare l’impatto del processo di tran-
sizione sulla performance ambientale dei Paesi considerati. In parti-
colare, viene esaminato il nesso tra i risultati economici ottenuti al-
l’interno delle diverse realtà nazionali e l’andamento di alcuni tra i
principali indicatori ambientali. Il forte declino della produzione re-
gistrato all’interno dell’area nel corso degli anni Novanta (c.d. “re-
cessione da trasformazione”) ha, ad esempio, determinato una gene-
rale riduzione delle emissioni e delle “esternalità ambientali” legate
al funzionamento dell’apparato produttivo. Ci si chiede se, senza un
miglioramento dell’efficienza economica ed ambientale delle impre-
se, una generale ripresa dei livelli di produzione possa determinare
un aumento dell’inquinamento registrato.
La terza sezione intende affrontare la questione sopraesposta alla
luce del rapporto esistente, a livello macro, fra sviluppo economico e
ambiente. Dopo una breve descrizione dei principali approcci sull’ar-
gomento, si sottolinea l’esistenza di un impatto positivo del processo
di integrazione internazionale sulle dinamiche ambientali, fortemente
legato alla capacità del sistema economico internazionale di favorire
la concorrenza e la sostenibilità delle scelte di consumo. Ciò, unito
alla particolare caratterizzazione internazionale della problematica
ambientale, definibile come bene pubblico internazionale, e contrad-
distinto da universalità in termini geografici, socio-economici ed in-
ter-generazionali, permetterebbe di superare la dicotomia tradiziona-
le fra fallimento del mercato e delle politiche di intervento, perve-
nendo ad equilibri efficienti, in materia ambientale, nell’ambito della
cooperazione internazionale, capaci di favorire nuovi modelli di
232 UE e PECO: impatto ambientaledell’allargamento
Sviluppo economico e dinamiche ambientali nei PECO: quali compatibilità?233
coordinamento di sviluppo sostenibile e, per tale via, nuove relazioni
macroeconomiche fra sviluppo ed ambiente.
La quarta sezione affronta, infine, il tema del legame tra svilup-
po ed ambiente in termini micro-economici. Ci si domanda, in par-
ticolare: è possibile coniugare sviluppo ed ambiente dal punto di vi-
sta delle imprese? L’ambiente costituisce un limite alle possibilità di
crescita di un’impresa od un’opportunità di riorganizzazione del
processo produttivo in maniera più efficiente? Per cercare di rispon-
dere a questi quesiti, vengono analizzati diversi approcci di mana-
gement ambientale (cleaner production,environmental magement
systems,eco-efficiency), considerandone sia i costi che i vantaggi in
termini di efficienza e di accesso al mercato. Parallelamente, unesa-
me delle principali iniziative promosse a sostegno della diffusione
dei criteri di management ambientale all’interno dei Paesi candidati
sarà effettuato con lo scopo di fornire una prima valutazione dei ri-
sultati raggiunti.
2.Dinamiche di sviluppo all’interno dei Paesi ad economia
pianificata e ambiente
Il modello di sviluppo promosso per oltre cinquant’anni nell’area
sotto influenza sovietica ha fortemente ipotecato il patrimonio am-
bientale dei Paesi della regione. Tuttavia, solo con il collasso del co-
munismo la comunità internazionale è venuta a conoscenza della gra-
vità delle problematiche presenti nell’area. Molte delle questioni più
preoccupanti sullo stato dell’ambiente sono state, infatti, a lungo
mantenute segrete e, tutt’oggi, non è possibile determinare esatta-
mente la situazione che esisteva “oltre cortina” fino alla fine degli an-
ni ’80. Si è scelto in questa sede di non riportare i dati, pur abbon-
danti, sullo stato dell’ambiente nella regione prima dell’inizio degli
anni ’90, ma di ricostruire gli elementi che hanno determinato le dif-
ficoltà comuni a tutta l’area. Se, infatti, l’analisi quantitativa dello
stato dell’ambiente può risultare sotto molti punti di vista poco atten-
dibile, l’esame delle disfunzioni che hanno condotto al disastro am-
bientale rilevato nella regione è indispensabile per capire la portata
dell’impresa che i Paesi in transizione hanno dovuto affrontare nel
corso degli anni ’90
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Si ritiene che, su un argomento così sensibile come quello ambientale, non solo le Autorità
centrali di statistica diffondessero dati elaborati a seconda delle convenienze, ma che spesso an-
che le informazioni che venivano inviate dagli uffici locali fossero modificate in modo da evi-
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