I tribunali internazionali tra globalizzazione e localismi Bari, Cacucci, 2009, pp. XI-296

AuthorAngela Del Vecchio
Pages247-250

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Il volume di Angela Del Vecchio prende le mosse da un'analisi delle attuali, profonde trasformazioni della comunità internazionale, nelle quali risalta la sempre maggiore difficoltà dello Stato a gestire e controllare interessi e fenomeni che, in passato, rientravano nella sua esclusiva competenza. Lo Stato, infatti, non riesce a dare soluzioni a problemi che, per loro natura o dimensioni, appaiono sempre più "transnazionali", a cominciare da quelli relativi alla sicurezza dei cittadini rispetto al terrorismo, all'inquinamento, all'uso e ai trasferimenti di armi di distruzione di massa, alla criminalità organizzata, alla stessa difesa del mercato finanziario interno. In questa crisi della tradizionale società internazionale statocentrica si osserva che lo Stato subisce la concorrenza di nuovi attori internazionali, quali le organizzazioni internazionali, le società multinazionali, i gruppi di pressione, le organizzazioni non governative, che -sia pure con ruoli e in misura differenti -intervengono sulla scena internazionale nei processi di law-making e di law-enforcement, tradizionalmente prerogative dei soli Stati.

La comunità internazionale tende così a ristrutturarsi secondo nuovi equilibri, sia pure ancora confusi e disordinati, nei quali in dottrina si riconoscono tendenze verticistiche, così come l'emergere di interessi generali della comunità internazionale. Peraltro tale espressione -rileva l'autrice -finisce per confondere, unificandole, due categorie di interessi: quelli che, pur se appartenenti ad ogni singolo Stato, sono identici a quelli degli altri Stati e gli interessi che si risolvono in un unico interesse condiviso da tutti gli Stati e, pertanto, appartenente all'intera comunità internazionale.

Nella nuova realtà internazionale la Del Vecchio individua non solo i dinamismi (più ampiamente riconosciuti) legati al fenomeno della globalizzazione, i quali comportano esercizi di poteri che travalicano le frontiere statali, forze che impongono nuove regole, specie (ma non solo) in campo economico, tendenze alla "omologazione"; ella sottolinea altresì la rilevanza dei dinamismi connessi ai processi di localizzazione, i quali possono considerarsi come "una risposta dialettica alla globalizzazione". Invero, la globalizzazione, con la sua incontrol-

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labile forza pervasiva, genera una reazione volta alla riscoperta e alla difesa di interessi e identità più circoscritti e specifici e, in tal senso, localistici.

Dopo questa analisi (svolta nel primo capitolo), nella quale l'autrice mostra una profonda sensibilità nel rilevare gli aspetti strutturali dei fenomeni considerati, il volume si sviluppa nella ricostruzione degli effetti che i dinamismi contraddittori (ma strettamente connessi) della globalizzazione e del localismo...

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