Council Decision 2013/320/CFSP of 24 June 2013 in support of physical security and stockpile management activities to reduce the risk of illicit trade in small arms and light weapons (SALW) and their ammunition in Libya and its region

Published date26 June 2013
Subject MatterCommon foreign and security policy
Official Gazette PublicationOfficial Journal of the European Union, L 173, 26 June 2013
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26.6.2013 IT Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 173/54

DECISIONE 2013/320/PESC DEL CONSIGLIO

del 24 giugno 2013

a sostegno delle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte per la riduzione del rischio di traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni in Libia e nella sua regione

Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l'articolo 26, paragrafo 2, e l'articolo 31, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quando segue:

(1) Dopo la rivolta popolare in Libia nel febbraio 2011 e il conseguente conflitto armato, la Libia deve affrontare il grosso problema di un ingente volume di scorte di armi e munizioni convenzionali, incluso un gran numero di prodotti inutilizzabili e pericolosi. La diffusione incontrollata di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e di munizioni ha alimentato l'insicurezza in Libia, nei paesi limitrofi e nell'intera regione esacerbando il conflitto e minacciando la rappacificazione post bellica, generando in tal modo una grave minaccia per la pace e la sicurezza.
(2) Dando seguito al suo sostegno alla popolazione libica durante e dopo il conflitto, l'Unione si impegna a cooperare ulteriormente con la Libia su tutta una serie di questioni, anche in materia di sicurezza, e a sostenere il processo di transizione verso la democrazia, una pace e una sicurezza durature.
(3) Il 15 e 16 dicembre 2005 il Consiglio europeo ha adottato la strategia dell'UE volta a combattere l'accumulazione e il traffico illeciti di SALW e relative munizioni. Detta strategia prende atto che l'abbondanza delle scorte di SALW e munizioni rende queste armi facilmente accessibili a civili, criminali, terroristi e combattenti allo stesso modo e sottolinea la necessità di proseguire l'azione preventiva per contrastare l'offerta illecita di armi convenzionali e la loro domanda. Inoltre, individua nell'Africa il continente più colpito dalle conseguenze dei conflitti interni aggravati dall'afflusso destabilizzante delle SALW.
(4) Il 23 maggio 2012 la Libia, il Sudan, la Repubblica Centrafricana, il Ciad e la Repubblica democratica del Congo hanno firmato la dichiarazione di Khartoum sul controllo delle armi leggere e di piccolo calibro in tutti i paesi limitrofi del Sudan occidentale. In essa la Libia e gli altri firmatari si sono impegnati, tra l'altro, a rafforzare le capacità e le istituzioni nazionali per elaborare e attuare strategie globali di controllo delle SALW, piani d'azione e interventi nazionali, che prevedano la sicurezza fisica e la gestione delle scorte di SALW e relative munizioni di proprietà statale, conformemente alle norme internazionali.
(5) La dichiarazione di Khartoum esorta le organizzazioni regionali e internazionali a fornire assistenza tecnica e finanziaria, di concerto con la comunità internazionale, per dare applicazione ai risultati della conferenza tenutasi a Khartoum il 22 e 23 maggio 2012 e di tutte le successive attività e iniziative intese ad affrontare la questione delle SALW in ciascun paese.
(6) Il 18 giugno 2004 la Libia ha ratificato il protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, che integra la convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale.
(7) L'agenzia tedesca per la cooperazione internazionale, la Deutsche Gesellschaft für internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH ("GIZ"), sta elaborando un progetto sul controllo delle armi convenzionali in Libia. Il 2 maggio 2012 la GIZ e il Centro libico di azione antimine, facente parte del ministero della difesa, hanno concordato una bozza di programma sull'azione antimine e il controllo degli armamenti convenzionali. Il programma complessivo sul controllo delle armi convenzionali in Libia ("programma") consiste di due moduli specifici ed è cofinanziato dall'Unione e dal ministero federale tedesco degli affari esteri.
(8) È necessario garantire il più possibile la titolarità da parte libica della realizzazione delle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte, conformemente ai principi fondamentali della titolarità nazionale e dell'effettiva partecipazione dei partner locali alle decisioni. Di conseguenza, il programma cerca di coinvolgere i soggetti libici interessati, inclusi eventualmente il ministero dell'interno, quello della difesa, le forze armate e altri attori competenti, nelle attività connesse alla sicurezza fisica e alla gestione delle scorte. La GIZ fornirà ai partner principali del programma supporto operativo e consulenza tecnica.
(9) Il programma prende atto delle attuali dinamiche in Libia e della necessità di coinvolgere sin dall'inizio tutti i soggetti interessati e i potenziali partner nazionali. Esso mira a promuovere partenariati con le organizzazioni non governative internazionali specializzate in attività di sminamento e in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte che hanno già dato prova delle loro capacità operative in Libia. Il programma, inoltre, pone l'accento sulla promozione della cooperazione regionale con i paesi limitrofi. Secondo l'Unione, un'assistenza finanziaria alla GIZ contribuirebbe a ridurre i rischi connessi alla potenziale diffusione illecita di armi e munizioni convenzionali all'interno e in provenienza dalla Libia e dall'intera regione,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

1. L'Unione persegue l'obiettivo di promuovere la pace e la sicurezza in Libia e nell'intera regione sostenendo le misure intese a garantire efficacemente la sicurezza fisica e la gestione delle scorte degli arsenali libici da parte delle istituzioni libiche per ridurre i rischi per la pace e la sicurezza costituiti dalla diffusione illecita e dall'eccessiva accumulazione di SALW e relative munizioni, nonché l'obiettivo di promuovere un multilateralismo efficace a livello regionale in tale contesto.

2. Le attività che saranno sostenute dall'Unione si prefiggono i seguenti obiettivi specifici:

assistere le istituzioni statali libiche nell'elaborazione di una strategia nazionale e delle procedure operative standard per la sicurezza fisica e la gestione delle scorte;
sostenere le istituzioni libiche nella definizione di un quadro di formazione in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte;
sostenere il ripristino e la gestione della sicurezza dei siti di deposito delle munizioni secondo le norme nazionali;
offrire unità di deposito temporaneo per le scorte di armi e munizioni convenzionali;
prestare sostegno per il trasferimento dei siti di deposito delle munizioni situati in zone abitate;
compiere uno studio di fattibilità sulle opzioni per ridurre le scorte esistenti di munizioni attraverso il riciclaggio;
favorire la cooperazione regionale con i paesi limitrofi in materia di sicurezza fisica e gestione delle scorte;
creare un sistema resiliente di gestione dei rischi per garantire l'attuazione dei programmi in un contesto attuativo in rapida evoluzione.

3. Per raggiungere l'obiettivo di cui al paragrafo 1, l'Unione mira a sostenere le istituzioni libiche nel ripristinare depositi di munizioni non più in sicurezza perché danneggiati durante il conflitto e garantire efficacemente la sicurezza fisica e la gestione delle scorte degli arsenali. Il progetto è realizzato seguendo il principio della titolarità nazionale e con l'obiettivo della sostenibilità a lungo termine. Tutte le attività sono di conseguenza coordinate con le rispettive istituzioni statali libiche e gli altri soggetti interessati. Il progetto segue inoltre l'approccio del "non nuocere" nell'ambito dell'attenzione alle situazioni di conflitto.

Una descrizione particolareggiata del progetto figura nell'allegato.

Articolo 2

1. L'alto rappresentante dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune ("AR") è responsabile dell'attuazione della presente decisione.

2. L'esecuzione tecnica del progetto di cui all'articolo 1, paragrafo 3, è svolta dalla Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH ("GIZ").

3. La GIZ svolge i suoi compiti sotto la responsabilità dell'AR. A tal fine l'AR stabilisce le necessarie modalità con la società stessa.

Articolo 3

1. L'importo di riferimento finanziario per l'esecuzione del progetto di cui all'articolo 1 è pari a 5 000 000 EUR. Il bilancio totale stimato per l'intero progetto è pari a 6 600 000 EUR, messi a disposizione attraverso il co-finanziamento del ministero federale tedesco degli affari esteri.

2. Le spese finanziate con l'importo di cui al paragrafo 1 sono gestite secondo le procedure e le norme applicabili al bilancio dell'Unione.

3. La Commissione vigila sulla corretta gestione delle spese di cui al paragrafo 1. A tal fine, conclude il necessario accordo con la GIZ. L'accordo stabilisce che la GIZ deve assicurare la visibilità del contributo dell'Unione in funzione della sua entità.

4. La Commissione si adopera per concludere l'accordo di cui al paragrafo 3 il più presto possibile dopo l'entrata in vigore della presente decisione. Essa informa il Consiglio sulle eventuali difficoltà incontrate in detto processo e sulla data di conclusione dell'accordo.

Articolo 4

1. L'AR riferisce al Consiglio in merito all'attuazione della presente decisione sulla base delle relazioni periodiche a cura della GIZ. Tali relazioni costituiscono la base della valutazione effettuata dal Consiglio.

2. La Commissione riferisce sugli aspetti finanziari del progetto di cui all'articolo 1.

Articolo 5

1. La presente decisione...

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