Décision (UE) 2018/1498 de la Commission du 21 décembre 2017 concernant les aides d'État et les mesures SA.38613 (2016/C) (ex 2015/NN) mises à exécution par l'Italie en faveur d'Ilva S.p.A. en administration extraordinaire [notifiée sous le numéro C(2017) 8391] (Texte présentant de l'intérêt pour l'EEE.)

Published date09 October 2018
Subject Matteraides accordées par les États
Official Gazette PublicationJournal officiel de l'Union européenne, L 253, 9 octobre 2018
L_2018253IT.01004501.xml
9.10.2018 IT Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 253/45

DECISIONE (UE) 2018/1498 DELLA COMMISSIONE

del 21 dicembre 2017

sugli aiuti di Stato e sulle misure SA.38613 (2016/C) (ex 2015/NN) cui l'Italia ha dato esecuzione a favore dell'Ilva SpA in Amministrazione Straordinaria

[notificata con il numero C(2017) 8391]

(Il testo in lingua italiana è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 108, paragrafo 2, primo comma,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni a norma dei suddetti articoli (1) e tenuto conto di tali osservazioni,

considerando quanto segue:

1. PROCEDURA

(1) In seguito a due denunce formali depositate l'11 e il 14 aprile 2014 da imprese concorrenti (che desiderano che la loro identità non venga divulgata), la Commissione ha avviato un'indagine preliminare sull'esistenza di possibili misure di sostegno a favore dell'acciaieria Ilva SpA in Amministrazione Straordinaria («Ilva»). Anche Wirtschaftsvereinigung Stahl (la federazione tedesca dell'acciaio, «WV Stahl») ed Eurofer (l'associazione europea della siderurgia) hanno depositato una denuncia formale, rispettivamente il 10 aprile 2015 e il 24 giugno 2015. Il 25 giugno 2015, la British Steel Association ha espresso il proprio sostegno ai due denuncianti.
(2) Con lettera del 20 gennaio 2016, la Commissione ha informato l'Italia della propria intenzione di avviare il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea («TFUE») relativamente a quattro misure di sostegno concesse all'Ilva. Con lettera del 13 maggio 2016, la Commissione ha informato l'Italia dell'estensione del procedimento ad una quinta misura di sostegno.
(3) La decisione della Commissione di avviare il procedimento d'indagine formale («decisione di avvio») e la decisione della Commissione di estendere questa procedura a una quinta misura («la decisione di estensione») sono state pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (2). La Commissione ha invitato le parti interessate a trasmettere le proprie osservazioni sulle misure.
(4) L'Italia ha trasmesso le proprie osservazioni sulle decisioni di avvio e di estensione con lettere del 3 marzo e del 26 luglio 2016.
(5) La Commissione ha inoltre ricevuto alcune osservazioni inviate dalle parti interessate, che ha inoltrato alle autorità italiane, dando a queste ultime la possibilità di reagire. La Commissione ha ricevuto la lettera contenente le relative osservazioni il 29 luglio 2016.
(6) Con lettere del 24 febbraio 2016, 4 maggio 2016, 30 settembre 2016, 1o febbraio 2017 e 8 settembre 2017, la Commissione ha richiesto informazioni supplementari, cui l'Italia ha risposto il 10 marzo 2016, il 13 maggio 2016, l'8 novembre 2016, il 10 marzo 2017 e il 16 ottobre 2017.
(7) Dopo essere stata informata della decisione dell'Italia di porre in vendita gli attivi dell'Ilva, la Commissione ha chiesto all'Italia di designare un fiduciario indipendente incaricato del controllo, che riferisse alla Commissione in merito all'organizzazione e all'attuazione della procedura di vendita. Il fiduciario incaricato del controllo ha trasmesso alla Commissione le sue relazioni il 15 giugno 2016, il 3 ottobre 2016, il 13 e 14 dicembre 2016, il 1o febbraio 2017, il 22 febbraio 2017 e il 30 giugno 2017 ed ha presentato la sua relazione finale sulla procedura di vendita il 20 luglio 2017. Le autorità italiane hanno inoltre informato la Commissione dell'esito della procedura di gara, con lettera del 7 giugno 2017, e il 24 luglio 2017 hanno fornito ulteriori informazioni riguardanti la procedura di vendita.

2. DESCRIZIONE

2.1. Il beneficiario

(8) L'Ilva è uno dei più grandi produttori europei di acciaio ed è attiva nella produzione, trasformazione e vendita di prodotti di acciaio al carbonio, gestendo inter alia stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 3 dicembre 2012 n. 207, convertito, con modifiche, in legge 24 dicembre 2012, n. 231 («decreto-legge n. 207/2012»). L'Ilva, di proprietà della famiglia Riva dal 1996, si trovava in precedenza sotto il controllo dello Stato italiano tramite l'Istituto per la ricostruzione industriale («IRI»). Nel 2016, l'Ilva occupava complessivamente circa 14 000 persone, di cui quasi 11 000 presso il suo principale stabilimento produttivo di Taranto, in Puglia. L'Ilva possiede anche altre unità di produzione e siti commerciali in Francia, Tunisia e Grecia.
(9) L'Ilva fabbrica prodotti di acciaio al carbonio che figurano alle lettere da a) ad e) dell'elenco dei prodotti che definiscono il settore siderurgico di cui all'allegato IV degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale per il 2014-2020 (3).
(10) Lo stabilimento dell'Ilva di Taranto ha una capacità produttiva annua di […] (*1) di tonnellate, che rappresenta il 9,8 % della capacità produttiva complessiva dell'Unione di acciaio al carbonio (4). Nell'attuale situazione di amministrazione straordinaria e a causa dei vincoli ambientali in vigore, l'Ilva funziona al […] della sua capacità nominale (tre forni attivi su cinque). Nel 2016 ha prodotto 5,8 milioni di tonnellate di acciaio al carbonio (5), corrispondenti al 65 % circa della produzione italiana e al 7 % circa della produzione dell'Unione di acciaio al carbonio. Le vendite dell'Ilva sono destinate principalmente all'Italia ([…]), in seconda battuta ad altri paesi europei ([…]) ed infine ai paesi terzi ([…]) (6).
(11) La zona di Taranto in cui opera il principale impianto produttivo dell'Ilva è gravemente inquinata. Gli esami di laboratorio evidenziano un forte inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque di superficie e delle falde acquifere, sia sul sito dell'Ilva, sia nelle zone abitate adiacenti della città di Taranto, con gravi conseguenze per la salute umana e per l'ambiente (7). L'Ilva, i suoi principali azionisti e gli ex dirigenti sono stati incriminati in Italia per presunto disastro ambientale (8). L'Ilva è anche al centro di una procedura di infrazione avviata dalla Commissione contro l'Italia (9). Dopo due lettere di costituzione in mora (10), il 16 ottobre 2014 la Commissione ha inviato all'Italia il proprio parere motivato («il parere motivato») per violazione della direttiva 2008/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (11) e della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (12), che fissano per gli Stati membri le norme in materia di concessione di permessi ambientali per gli impianti industriali.
(12) Travolti dallo scandalo ambientale, i dirigenti dell'Ilva hanno dovuto lasciare la gestione dell'impresa e sono stati sostituiti, nel giugno 2013, da un commissario straordinario nominato dal governo (13). Il mandato del commissario straordinario consisteva nel garantire la continuazione dell'attività industriale utilizzando le risorse dell'impresa per coprire i costi dei danni che l'Ilva aveva arrecato alla salute umana e all'ambiente violando le disposizioni dell'autorizzazione ambientale. In tale contesto, il 14 marzo 2014 il Consiglio dei ministri ha approvato un «piano ambientale» volto alla prevenzione dell'inquinamento e all'adeguamento dello stabilimento ai requisiti dell'autorizzazione ambientale (14). In base a tale piano, il costo complessivo degli investimenti necessari per rendere lo stabilimento di Taranto conforme ai requisiti previsti dall'autorizzazione ambientale ammontava a […] miliardi di euro.
(13) Alla luce della sempre più precaria situazione finanziaria dell'Ilva, il 5 gennaio 2015 il governo italiano ha emanato il decreto-legge n. 1/2015, con il quale ha adottato una procedura d'insolvenza ad hoc per l'Ilva. Tale procedura ad hoc è stata redatta sul modello della cosiddetta legge Marzano, una normativa speciale in materia di diritto fallimentare che disciplina l'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in difficoltà cui sono affidati servizi pubblici essenziali. Di conseguenza, il 30 gennaio 2015, il Tribunale di Milano ha dichiarato l'Ilva insolvente (15). Il debito totale indicato nella dichiarazione di insolvenza risultava pari a 2,9 miliardi di euro. Il governo ha nominato tre commissari straordinari incaricati di amministrare l'impresa. Il decreto-legge n. 1/2015 è stato convertito, con modificazioni, nella legge 3 marzo 2015, n. 20 (16).
(14) Il 4 dicembre 2015, le autorità italiane hanno informato la Commissione in merito all'adozione, nella stessa data, del decreto-legge n. 191/2015 «Disposizioni urgenti per la cessione a terzi dei complessi aziendali del gruppo Ilva». Il decreto-legge è stato convertito, con modificazioni, nella legge 1 febbraio 2016, n. 13 (17). L'articolo 1 del decreto-legge dispone la vendita, entro il 30 giugno 2016, tramite gara trasparente e non discriminatoria, degli attivi dell'Ilva in modo tale da garantire la discontinuità rispetto all'impresa precedente. Il 5 gennaio 2016 i commissari straordinari dell'Ilva hanno pubblicato un invito a manifestare interesse in relazione all'operazione di trasferimento dei complessi aziendali facenti capo all'Ilva e ad altre società del medesimo gruppo. Alla fase preliminare di due diligence sono state ammesse 25 parti interessate. In seguito sono stati formati i consorzi di investitori per la presentazione delle offerte formali di acquisto, prevista per il 30 giugno 2016. A tale data, sono stati accettati due offerenti per la fase finale della procedura di gara: 1) un consorzio guidato dall'impresa siderurgica
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