L'Europa, oggi

AuthorBiagio De Giovanni
Pages9-21
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Studi sull’integrazione europea, VII (2012), pp. 9-21
Biagio de Giovanni*
L’Europa, oggi
S: 1. La crisi europea e qualche precedente storico. – 2. Un laboratorio troppo compli-
cato. – 3. L’Europa potenza civile. – 4. La crisi di un modello. – 5. Governance e comunità
politica. – 6. Regressioni. – 7. Un’osservazione sul rapporto fra governance e democrazia.
– 8. La sentenza della Corte federale tedesca. – 9. Una doppia legittimazione. – 10. Una
questione di egemonia. – 11. Germania ed Europa. – 12. Qualche riflessione istituzionale. –
13. Per una conclusione aperta.
1. Che il progetto di unità europea attraversi una grave crisi, è cosa ormai
sotto gli occhi di tutti. Che l’euro vacilli sotto i colpi della speculazione finan-
ziaria, che sia in difficoltà perfino il più grande progetto destinato a produrre
“integrazione”, come molti pensavano, con veri e propri automatismi successivi,
è un dato che appartiene ormai alla riflessione quotidiana di economisti, politici
e giornali d’opinione nonché al frenetico succedersi di “vertici” per lo più poco
efficaci. Mario Monti, parlando, come tenne a dire poco tempo fa, da professore,
ha osservato che in crisi non è l’euro, ma l’eurozona, ovvero il governo della
moneta europea. Si può capire la distinzione, anche se è difficile separare del
tutto la moneta come tale dalla difficoltà del suo governo e anzi dalla assai pro-
blematica esistenza di questo “governo”. Negli anni immediatamente successivi
alla creazione dell’UEM non pochi avvertirono l’anomalia di una “unione” che
metteva fra parentesi la lettera E (Economica) e poggiava tutto sull’altra lettera,
M (Monetaria), contravvenendo alla propria stessa denominazione; e di una
moneta senza Banca centrale funzionante come avevano funzionato e funzio-
nano, fuori d’Europa, le banche nazionali1. Nonché l’anomalia di una moneta
senza Stato, comunque questa parola debba essere intesa, anche fuori da vecchie
morfologie. Ma la forza di quegli anni, di quel decennio (1989-1999), fu tale,
compreso un tale susseguirsi di eventi che spingevano all’integrazione, da dar
vita a un processo che apparve (e legittimamente) alla luce di una “ragione sto-
rica” che sembrava dover superare ogni ostacolo. Insomma, vorrei evitare un
ragionamento col “senno del poi”, cui molti oggi sono spinti, nel momento in cui
la crisi si squaderna sotto i nostri occhi. A voler solo accennare a una ricostru-
zione storica di quegli eventi (cosa che è fuori dalla portata di questo articolo),
si potrebbe ricordare un famoso “Documento” della CDU-CSU, del 1994 (noto
* Emerito di Filosoa della politica nell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.
1 Avvertivo la serietà di questo problema in B.  G, L’ambigua potenza dell’Europa,
Napoli, 2002, p. 227 ss.

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