Czech Republic v European Commission.

JurisdictionEuropean Union
Date06 December 2023
CourtGeneral Court (European Union)

Edizione provvisoria

SENTENZA DEL TRIBUNALE (Decima Sezione)

6 dicembre 2023 (*)

«FEAGA e FEASR – Spese escluse dal finanziamento – Procedura di verifica di conformità – Agricoltore in attività – Prati permanenti – Campione di controllo – Pagamenti indebiti – Presentazione tardiva della domanda – Disciplina finanziaria – Obbligo di motivazione – Legittimo affidamento – Proporzionalità»

Nella causa T‑48/22,

Repubblica ceca, rappresentata da M. Smolek, J. Vláčil, O. Serdula e J. Očková, in qualità di agenti,

ricorrente,

contro

Commissione europea, rappresentata da J. Aquilina, A. Becker, K. Walkerová e J. Hradil, in qualità di agenti,

convenuta,

IL TRIBUNALE (Decima Sezione),

composta da M. Jaeger (relatore), facente funzione di presidente, P. Nihoul e S. Verschuur, giudici,

cancelliere: R. Ūkelytė, amministratrice

vista la fase scritta del procedimento,

in seguito all’udienza del 24 maggio 2023,

ha pronunciato la seguente

Sentenza

1 Con ricorso fondato sull’articolo 263 TFUE la Repubblica ceca chiede l’annullamento parziale della decisione di esecuzione (UE) 2021/2020 della Commissione, del 17 novembre 2021, che esclude dal finanziamento dell’Unione europea alcune spese sostenute dagli Stati membri a titolo del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (GU 2021, L 413, pag. 10; in prosieguo: la «decisione impugnata»), nella parte in cui essa riguarda le spese che avrebbe sostenuto per gli esercizi dal 2015 al 2017 per un importo di EUR 43 470 836,30 (in prosieguo: la «rettifica finanziaria impugnata»).

I. Fatti

A. Indagine AA/2017/010/CZ

2 La Commissione europea ha avviato l’indagine AA/2017/010/CZ nei confronti della Repubblica ceca per verificare se il controllo da parte di quest’ultima degli aiuti versati agli agricoltori nell’ambito del FEAGA e del FEASR fosse stato effettuato conformemente alla normativa dell’Unione europea per gli anni dal 2015 al 2017 (in prosieguo: l’«indagine»), sulla base dell’articolo 52 del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e n. 485/2008 del Consiglio (GU 2013, L 347, pag. 549) e dell’articolo 34 del regolamento di esecuzione (UE) n. 908/2014 della Commissione, del 6 agosto 2014, recante modalità di applicazione del regolamento n. 1306/2013 per quanto riguarda gli organismi pagatori e altri organismi, la gestione finanziaria, la liquidazione dei conti, le norme sui controlli, le cauzioni e la trasparenza (GU 2014, L 255, pag. 59), nella versione in vigore al momento dell’indagine.

3 Dal 18 al 22 settembre 2017, nell’ambito dell’indagine, la Commissione ha effettuato un audit in loco, nella Repubblica ceca.

4 Con lettera del 30 novembre 2017 (in prosieguo: la «lettera di constatazione»), la Commissione ha notificato alle autorità ceche i risultati delle sue verifiche, conformemente all’articolo 34, paragrafo 2, del regolamento di esecuzione n. 908/2014. In tale lettera la Commissione ha rilevato, in particolare, che il sistema di controllo istituito dalla Repubblica ceca per verificare la concessione agli agricoltori degli aiuti per superficie nell’ambito del FEAGA e del FEASR non era conforme alla normativa dell’Unione. Essa ha chiesto, inoltre, alle autorità ceche di fornire una descrizione dettagliata delle misure correttive adottate.

5 Con lettera del 29 marzo 2018 la Repubblica ceca ha fatto pervenire alla Commissione le sue osservazioni relative alla lettera di constatazione.

6 Con lettera del 4 giugno 2018 la Commissione ha invitato la Repubblica ceca a una riunione bilaterale, conformemente all’articolo 34, paragrafo 2, del regolamento di esecuzione n. 908/2014.

7 L’11 settembre 2018 la Commissione ha trasmesso alla Repubblica ceca il verbale di tale riunione bilaterale e le ha chiesto informazioni complementari per quanto riguardava, in particolare, la classificazione dei prati permanenti.

8 Con lettera del 1º ottobre 2018 la Repubblica ceca ha fatto pervenire alla Commissione le sue osservazioni relative al verbale della riunione bilaterale. In tale lettera, essa le forniva, in particolare, informazioni relative alle modalità di presentazione delle domande di aiuto e di pagamento, conformemente all’articolo 13 del regolamento delegato (UE) n. 640/2014 della Commissione, dell’11 marzo 2014, che integra il regolamento n. 1306/2013 per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo e le condizioni per il rifiuto o la revoca di pagamenti nonché le sanzioni amministrative applicabili ai pagamenti diretti, al sostegno allo sviluppo rurale e alla condizionalità (GU 2014, L 181, pag. 48).

9 Con lettera dell’11 dicembre 2018 (in prosieguo: la «lettera dell’11 dicembre 2018»), la Repubblica ceca ha comunicato alla Commissione informazioni complementari per quanto riguardava, in particolare, il rigetto di varie domande di pagamenti nell’ambito del regime dell’agricoltore in attività, a norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio (GU 2013, L 347, pag. 608).

10 Con lettera del 6 maggio 2019 la Commissione ha comunicato alle autorità ceche l’esistenza di una violazione per quanto riguardava la percentuale minima dei controlli che dovevano essere effettuati, sulla base dell’articolo 35 del regolamento di esecuzione (UE) n. 809/2014, del 17 luglio 2014, recante modalità di applicazione del regolamento n. 1306/2013 per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo, le misure di sviluppo rurale e la condizionalità (GU 2014, L 227, pag. 69), per il regime di aiuti «inverdimento» (in prosieguo: il «regime inverdimento») e ha chiesto loro ulteriori informazioni. Tali informazioni sono state fornite dalle autorità ceche con lettera del 4 luglio 2019.

11 Con lettera del 20 dicembre 2019 la Commissione ha inviato alle autorità ceche le conclusioni preliminari dell’indagine (in prosieguo: le «conclusioni preliminari»), conformemente all’articolo 34, paragrafo 3, terzo comma, del regolamento di esecuzione n. 908/2014. In tale lettera, la Commissione ha confermato la sua posizione, già espressa nella lettera di constatazione, quanto alla non conformità del sistema di controllo istituito dalla Repubblica ceca per verificare la concessione degli aiuti per superficie versati agli agricoltori, nell’ambito del FEAGA e del FEASR, nel corso degli anni dal 2015 al 2017. Inoltre, essa ha informato la Repubblica ceca del suo diritto di avviare una procedura di conciliazione, conformemente all’articolo 40, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione n. 908/2014.

12 Più in particolare, per quanto riguarda la non conformità del sistema di controllo istituito dalla Repubblica ceca, la Commissione ha rilevato, segnatamente, carenze relative a cinque controlli essenziali.

13 In primo luogo, la Commissione ha ritenuto che, in sede di determinazione dello status di agricoltore in attività del richiedente l’aiuto, le autorità ceche avessero violato l’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento n. 1307/2013 (in prosieguo: la «violazione relativa allo status di agricoltore in attività»).

14 A tale riguardo, la Commissione ha sostenuto che le autorità ceche:

– avevano utilizzato un solo criterio per provare che erano soddisfatte due delle tre condizioni previste dall’articolo 9, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento n. 1307/2013; pertanto, la Commissione ha ritenuto che la Repubblica ceca avesse limitato, in modo ingiustificato, l’accesso allo status di agricoltore in attività per le persone rientranti nell’elenco di persone che, salvo prova contraria, non sono autorizzate a ricevere aiuti nell’ambito della politica agricola comune (PAC) in quanto non sono considerate agricoltori in attività, vale a dire le persone fisiche o giuridiche e le associazioni di persone fisiche o giuridiche, che gestiscono aeroporti, servizi ferroviari, società di servizi idrici, servizi immobiliari o terreni sportivi e ricreativi permanenti (in prosieguo: l’«elenco delle esclusioni»), di cui all’articolo 9, paragrafo 2, primo comma, del regolamento n. 1307/2013;

– non avevano preso in considerazione le società collegate al richiedente l’aiuto in sede di controllo delle condizioni previste dall’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento n. 1307/2013 per accedere allo status di agricoltore in attività.

15 In secondo luogo, la Commissione ha rilevato carenze nel sistema di controllo istituito dalle autorità ceche per quanto riguardava l’identificazione dei prati permanenti, in violazione dell’articolo 4, paragrafo 1, lettera h), del regolamento n. 1307/2013 (in prosieguo: la «violazione relativa all’identificazione dei prati permanenti»).

16 In terzo luogo, la Commissione ha fatto valere una violazione, da parte delle autorità ceche, delle disposizioni di diritto dell’Unione relative alla selezione del campione dei beneficiari di un aiuto che doveva essere oggetto di un controllo da parte sua (in prosieguo: la «violazione relativa alla selezione del campione di controllo»). La violazione relativa alla selezione del campione di controllo si articolava in due parti:

– per quanto riguarda la prima parte (in prosieguo: la «violazione concernente la selezione del campione di controllo relativo ai controlli standard»), la Commissione ha ritenuto che le autorità ceche avessero erroneamente incluso, nel calcolo della percentuale minima dei controlli standard da effettuare per il regime di pagamento unico per superficie (in prosieguo: il «regime RPUS») conformemente...

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