Opinion of Advocate General Bobek delivered on 4 March 2021.

JurisdictionEuropean Union
ECLIECLI:EU:C:2021:170
Date04 March 2021
Celex Number62019CC0357
CourtCourt of Justice (European Union)

Edizione provvisoria

CONCLUSIONI DELL’AVVOCATO GENERALE

BOBEK

presentate il 4 marzo 2021(1)

Cause riunite C357/19 e C547/19

Ministerul Public – Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie – Direcţia Naţională Anticorupţie,

PM,

RO,

SP,

TQ

contro

QN,

UR,

VS,

WT,

Autoritatea Națională pentru Turism

Agenția Națională de Administrare Fiscală

SC Euro Box Promotion SRL (C357/19)

e

CY,

Asociația «Forumul Judecătorilor din România»

contro

Inspecţia Judiciară,

Consiliul Superior al Magistraturii

Înalta Curte de Casație și Justiție (C547/19)

[domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Înalta Curte de Casație și Justiție (Alta Corte di cassazione e di giustizia, Romania)]

«Rinvio pregiudiziale – Tutela degli interessi finanziari dell’Unione – Articolo 325, paragrafo 1, TFUE – Convenzione relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee – Procedimenti penali per corruzione – Progetti finanziati in parte con fondi europei – Decisione di un giudice costituzionale che statuisce sulla legittimità della composizione di collegi giudicanti – Normativa nazionale che prevede la composizione di collegi giudicanti mediante sorteggio – Ricorso straordinario avverso sentenze definitive – Diritto a un giudice precostituito per legge – Articolo 47, secondo comma, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Indipendenza dei giudici – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Primato del diritto dell’Unione – Procedimento disciplinare contro membri del potere giudiziario»






Indice


I. Introduzione

II. Contesto normativo

A. Diritto dell’Unione

B. Diritto rumeno

1. La Costituzione rumena

2. Legge n. 303/2004

3. Legge n. 304/2004

4. Regolamento sull’organizzazione e sul funzionamento amministrativo della ACCG

5. Codice di procedura penale

6. Codice penale

III. Fatti, procedimento nazionale e questioni pregiudiziali

A. Causa C357/19

B. Causa C-547/19

C. Procedimento dinanzi alla Corte

IV. Analisi

A. Ricevibilità delle questioni pregiudiziali

1. Causa C357/19

a) Sull’incompetenza dell’Unione

b) Sulla rilevanza delle questioni pregiudiziali ai fini della decisione nel procedimento principale

2. Causa C547/19

a) Sull’incompetenza dell’Unione

b) Sulla rilevanza della questione pregiudiziale ai fini della decisione nel procedimento principale

B. Diritto dell’Unione applicabile

1. Articolo 2 e articolo 19, paragrafo 1, TUE

2. La decisione MCV (e la Carta)

3. L’articolo 325, paragrafo 1, TFUE, la Convenzione TIF (e la Carta)

a) Articolo 325, paragrafo 1, e IVA

b) Articolo 325, paragrafo 1, TFUE, Convenzione TIF e corruzione relativamente a fondi dell’Unione

c) L’articolo 325, paragrafo 1, TFUE comprende anche i tentativi?

d) La portata dell’articolo 325, paragrafo 1, TFUE dipende dall’esito di un procedimento?

4. Conclusione intermedia

C. Valutazione

1. Contesto normativo nazionale

2. Sul diritto a un giudice precostituito per legge

a) Sulla norma del diritto dell’Unione

b) Analisi

c) Conclusione intermedia

3. Sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione

1) Contesto normativo dell’Unione

2) La posizione delle parti

3) Analisi

i) Il criterio da applicare?

ii) Applicazione al caso di specie

iii) Conclusione intermedia

4. Sul principio dell’indipendenza dei giudici

1) Sulle preoccupazioni espresse dal giudice del rinvio

2) Contesto normativo dell’Unione

3) Analisi

i) Composizione e status della Corte costituzionale

ii) Competenze e prassi della Corte costituzionale

iii) Sul principio dell’autorità di cosa giudicata

iv) Avvertenza

b) Conclusione intermedia

5. Sul principio del primato

V. Conclusione


I. Introduzione

1. Nel corso del 2019 vari organi giurisdizionali della Romania hanno sottoposto alla Corte diverse domande di pronuncia pregiudiziale vertenti sull’indipendenza dei giudici, sullo Stato di diritto e sulla lotta alla corruzione. Il primo gruppo di cause riguardava diverse modifiche delle normative nazionali in materia giudiziaria, che erano state adottate prevalentemente con decreti d’urgenza (2).

2. Le cause riunite in esame costituiscono le cause «pilota» nel secondo gruppo di cause (3). Il tema principale del secondo gruppo è alquanto diverso dal primo: le sentenze della Curtea Constituțională a României (Corte costituzionale, Romania, in prosieguo: la Corte costituzionale) possano violare i principi di indipendenza dei giudici e dello Stato di diritto nonché la tutela degli interessi finanziari dell’Unione?

3. Tali due cause riunite sono incentrate specificamente sugli effetti di una decisione della Corte costituzionale in cui si dichiara, in sostanza, che alcuni collegi della corte suprema nazionale, l’Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie (Alta Corte di cassazione e di giustizia, Romania; in prosieguo: la «ACCG»), erano composti in modo non appropriato. Tale decisione ha consentito ad alcune parti interessate di proporre ricorsi straordinari, che sollevavano a loro volta questioni potenziali non solo riguardo alla tutela degli interessi finanziari dell’Unione ai sensi dell’articolo 325, paragrafo 1, TFUE, ma anche sull’interpretazione della nozione di «giudice precostituito per legge», sancita all’articolo 47, secondo comma, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (in prosieguo: la «Carta»). Infine, tutto ciò è inserito in un contesto istituzionale nazionale nel quale l’inosservanza delle decisioni della Corte costituzionale costituisce un illecito disciplinare.

II. Contesto normativo

A. Diritto dell’Unione

4. Ai sensi dell’articolo 1 della Convenzione elaborata in base all’articolo K.3 del trattato sull’Unione europea relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee (in prosieguo: la «Convenzione TIF») (4):

«Ai fini della presente convenzione costituisce frode che lede gli interessi finanziari delle Comunità europee:

a) in materia di spese, qualsiasi azione od omissione intenzionale relativa:

– all’utilizzo o alla presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi, inesatti o incompleti cui consegua il percepimento o la ritenzione illecita di fondi provenienti dal bilancio generale delle Comunità europee o dai bilanci gestiti dalle Comunità europee, o per conto di esse;

– alla mancata comunicazione di un’informazione in violazione di un obbligo specifico cui consegua lo stesso effetto;

– alla distrazione di tali fondi per fini diversi da quelli per cui essi sono stati inizialmente concessi;

(…)

2. Fatto salvo l’articolo 2, paragrafo 2, ciascuno Stato membro prende le misure necessarie e adeguate per recepire nel diritto penale interno le disposizioni del paragrafo 1, in modo tale che le condotte da esse considerate costituiscano un illecito penale.

3. Fatto salvo l’articolo 2, paragrafo 2, ciascuno Stato membro prende altresì le misure necessarie affinché la redazione o il rilascio intenzionale di dichiarazioni o di documenti falsi, inesatti o incompleti cui conseguano gli effetti di cui al paragrafo 1 costituiscano illeciti penali qualora non siano già punibili come illecito principale ovvero a titolo di complicità, d’istigazione o di tentativo di frode quale definita al paragrafo 1.

4. Il carattere intenzionale di un’azione o di un’omissione di cui ai paragrafi 1 e 3 può essere dedotto da circostanze materiali oggettive».

5. Ai sensi dell’articolo 2 della Convenzione TIF:

«1. Ogni Stato membro prende le misure necessarie affinché le condotte di cui all’articolo 1 nonché la complicità, l’istigazione o il tentativo relativi alle condotte descritte all’articolo 1, paragrafo 1 siano passibili di sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive che comprendano, almeno, nei casi di frode grave, pene privative della libertà che possono comportare l’estradizione, rimanendo inteso che dev’essere considerata frode grave qualsiasi frode riguardante un importo minimo da determinare in ciascuno Stato membro. Tale importo minimo non può essere superiore a 50 000 ECU.

(…)»

B. Diritto rumeno

1. La Costituzione rumena

6. La Costituzione rumena, come modificata e integrata dalla legge n. 429/2003, contiene le seguenti disposizioni:

«Articolo 142 – Struttura

1. La [Corte costituzionale] garantisce il primato della Costituzione.

2. La [Corte costituzionale] è composta da nove giudici, nominati per un mandato di nove anni, che non possono essere prorogati o rinnovati.

3. Tre giudici sono nominati dalla Camera Deputaţilor (Camera dei deputati), tre dal Senat (Senato) e tre dal Presidente della Romania.

(…)

Articolo 143 – Condizioni relative alla nomina

I giudici della [Corte costituzionale] devono disporre di ottime qualifiche giuridiche, di una competenza professionale elevata e di un’esperienza di almeno 18 anni in ambito giuridico o di studi giuridici superiori.

(…)

Articolo 145 – Indipendenza e inamovibilità

I giudici della [Corte costituzionale] sono indipendenti nell’esercizio delle loro funzioni e sono inamovibili per tutta la durata di tale mandato.

Articolo 146 – Funzioni

La [Corte costituzionale] svolge le seguenti funzioni:

(…)

e) risolvere conflitti giuridici di natura costituzionale tra autorità pubbliche, su richiesta del Presidente della Romania, di uno dei presidenti delle due camere del Parlamento della Romania, del Primo Ministro o del presidente del Consiliul Superior al Magistraturii (Consiglio superiore della Magistratura; in prosieguo: il «CSM»);

(…)

Articolo 147 – Decisioni della [Corte costituzionale]

1. Le disposizioni di leggi e ordinanze attualmente in vigore, nonché quelle dei regolamenti, dichiarate incostituzionali cessano di produrre effetti giuridici 45 giorni dopo la pubblicazione della decisione della [Corte costituzionale] se, nel corso di tale periodo, il Parlamento o il governo si astiene, ove opportuno, dall’allineare le disposizioni incostituzionali alle disposizioni della Costituzione. Per tutto il suddetto periodo, le norme ritenute incostituzionali sono sospese per legge.

2. In caso di incostituzionalità di leggi, prima...

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