Agricoltura e pesca: coesione ambientale tra UE e PECO

AuthorGuido Paggi
Pages343-372
1. Premessa – 2. Agricoltura e ambiente: un rapporto difficile – 3. Filoso-
fia della politica agro-ambientale – 4. La nuova PAC: integrazione dell’a-
gricoltura nell’ambiente – 5. Per una pesca sostenibile: la politica comuni-
taria di settore – 6. Limiti della PCP nella difesa dell’ambiente marino – 7.
La riforma della PCP: il Libro verde della Commissione – 8. Agricoltura e
pesca sostenibili: compatibilità con i PECO; 8.1. UE e PECO: coesione
agro-ambientale; 8.1.1. Agricoltura biologica; 8.1.2. Sviluppo rurale; 8.1.3.
Silvicoltura; 8.2. PECO e risorse alieutiche: verso la sostenibilità della ge-
stione – 9. Quadro di sintesi – Bibliografia
1. Premessa
La Politica agricola comune (PAC) e la Politica comunitaria della
pesca (PCP) affondano le proprie radici nel Trattato istitutivo della
CEE (1957) in quanto sia i prodotti agricoli che quelli della pesca
rientrano nella tutela prevista dagli articoli 38, 39 e 40. Per entrambi
i comparti, venne prescelto l’obiettivo dell’incremento della produtti-
vità – e, quindi, della razionalizzazione del potenziale produttivo –
quale mezzo per conseguire il miglioramento del livello di reddito
dei rispettivi addetti, fino alla sua equiparazione con quello degli al-
tri settori economici.
L’agricoltura vedrà definita la propria politica di sostegno nel cor-
so degli anni ’60, mentre bisognerà attendere l’inizio del periodo de-
* Professore ordinario di Economia Politica nella Facoltà di Economia della Libera Università
degli Studi “San Pio V” di Roma.
7. Agricoltura e pesca:
coesione ambientale tra UE e PECO
di Guido Paggi
*
344 UE e PECO: impatto ambientale dell’allargamento
finitivo cella CEE (1970) perché anche per il settore della pesca sia-
no emanati i primi regolamenti di base. Sia la PAC che la PCP ruota-
no intorno ad organizzazioni comuni di mercato (ocm) ed interventi di
natura socio-strutturale. Altra analogia è che entrambe le politiche so-
no sorrette da appositi organismi di finanziamento: il Fondo europeo
agricolo di orientamento e garanzia (FEOGA) e lo Strumento finan-
ziario di orientamento della pesca (SFOP), anche se il primo è stato
istituito nel lontano 1965 mentre il secondo è sorto soltanto nel 1993.
Elemento di differenziazione tra le due politiche risulterà, però,
subito il diverso approccio nei confronti dell’ambiente: mentre, al-
meno fino all’inizio degli anni ’80, la PAC punterà in prevalenza sul-
l’intensificazione del processo produttivo trascurando l’impatto di
questa pratica sull’ecosistema, la PCP diventerà anche uno strumen-
to di conservazione e gestione delle risorse.
Nel corso del loro periodo di operatività, entrambe le politiche ver-
ranno sottoposte a processi di revisione più o meno radicali. Gli ultimi
sono stati realizzati proprio alla vigilia dell’ampliamento dell’UE. È ai
connotati della nuova PAC e della nuova PCP – il cosiddetto acquis co-
munitario – che gli Stati neo aderenti all’Unione hanno adattato le ri-
spettive politiche nazionali di settore in cui la difesa dell’ambiente ha
assunto una centralità finora mai conosciuta.
Appare comunque evidente la necessità di seguire due percorsi di-
versi nell’analisi dei rapporti complessi di queste due politiche con
l’ambiente; percorsi che si soffermeranno prima sulla realtà comuni-
taria e, quindi, su quella in corso di adattamento dei PECO per far
emergere, infine, il delinearsi di una possibile coesione.
2. Agricoltura e ambiente: un rapporto difficile
Prima di fare i conti con l’ambiente, il settore primario – in una
economia matura come quella comunitaria – si trova di fronte alla
presa d’atto del proprio declino, orientamento che, con intensità più
o meno accentuata, si delinea anche nei PECO.
Si tratta di un processo di marginalizzazione misurabile in termini
di costante diminuzione del contributo al Prodotto interno lordo
(PIL) ed all’incidenza sulla forza lavoro complessiva
1
. All’origine di
1
È la conseguenze della Legge di Clark, secondo cui tanto più avanzato è un sistema produtti-
vo e tanto meno la sua struttura tende a coincidere con quella del settore agricolo [v. C. Clark
(1957), The conditions of economic progress - Mac Millan, London e D.G. Johnson (1975), Il
ruolo dell’agricoltura nello sviluppo economico, in Atti XI Seminario Ceses, Urbino 3-5 luglio].

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