Radici e fasi storiche dell'allargamento ad Est dell'UE

AuthorAntonio Macchia
Pages19-39
1. La genesi dell’esperienza comunitaria – 2. COMECON e CECA nella lo-
gica della “Guerra fredda” – 3. L’evoluzione politica ad occidente e i primi
allargamenti (1969-1974) – 4. La svolta del 1989: la riunificazione politico-
culturale del continente europeo – 5. L’iter di accesso dei nuovi candidati
all’Unione – 6. Dalle regole procedurali alle decisioni politiche – 7. La sfida
dell’allargamento e il dilemma ambientale – Bibliografia
1. La genesi dell’esperienza comunitaria
L’analisi degli avvenimenti storici che condussero alla creazione
della prima tra le comunità europee, la Comunità Europea del Carbo-
ne e dell’Acciaio (CECA), porta ad affermare che la prospettiva del-
l’allargamento, sia nata congiuntamente all’idea stessa di dar vita ad
una forma di stretta cooperazione tra gli Stati europei
1
.
Quando, il 9 maggio del 1950, il Ministro degli Esteri francese
Robert Schuman
2
, che si avvaleva della preziosa azione e del consi-
1. Radici e fasi storiche dell’allargamento
ad Est dell’UE
di Antonio Macchia
*
*
Cultore della materia in Storia dell’Europa Orientale presso la Facoltà di Scienze Politiche
della Libera Università degli Studi “S. Pio V” di Roma.
1
Tra i tanti autori ed opere che si sono occupati di tracciare la storia dell’evoluzione e del pro-
cesso dell’integrazione europea, il più noto e prolifico è, senza dubbio, Giuseppe Mammarella, tra
i suoi scritti più noti si segnalano: Da Yalta alla perestrojka, Bari, Laterza, 1990; Storia d’Europa
dal 1945 ad oggi, Bari, Laterza, 1992; e con P. Cacace: Le sfide dell’Europa.Attualità e prospet-
tive dell’integrazione, Bari, Laterza, 1999; Storia e politica dell’Unione europea (1926-2003), Ba-
ri, Laterza, 2003. Da ricordare, inoltre, B. Olivi, L’Europa difficile. Storia dell’integrazione euro-
pea 1948-2000, Bologna, il Mulino, 2000.
2
Sulla figura e l’azione politica di Schuman si veda: Robert Rochefort, Robert Schuman, Pa-
ris, Les Editions du CERF, 1968.
glio di Jean Monnet
3
, propose al Cancelliere della Repubblica Fede-
rale Tedesca, Konrad Adenauer, di far evolvere l’Autorità di control-
lo della Ruhr (organo di amministrazione del bacino carbonifero te-
desco, nell’ambito delle misure restrittive alleate nei confronti della
Germania sconfitta) in una istituzione internazionale in cui, sia Pari-
gi che Bonn controllassero, in maniera congiunta e paritetica, l’inte-
ro settore della loro produzione carbosiderurgica, quasi immediata-
mente, entrambi gli statisti ritennero opportuno di non mantenere il
patto ristretto ad un ambito bilaterale ma, di aprirlo all’adesione a
tutte quelle nazioni europee che ne avessero fatto richiesta.
Tuttavia, sul totale di circa 35 Stati, che componevano all’epoca
il mosaico geopolitico del continente europeo, solo 4 aderirono alla
proposta franco-tedesca: l’Italia, l’Olanda, il Belgio ed il Lussem-
burgo.
Nel 1951, anno di fondazione della CECA, il dibattito sull’unità
europea raggiungeva più di due decenni di vita. Ma, soprattutto dal
1941, in risposta al disegno egemonico hitleriano sul continente, va-
ri pensatori avevano iniziato concretamente ad elaborare la teoria,
che allora appariva francamente utopica, di un’Europa unita attra-
verso la libera adesione delle sue nazioni ad una federazione
4
. L’e-
sposizione più compiuta di questo progetto fu, senza dubbio, quella
del “Manifesto di Ventotene” scritto, nel periodo di confino politico
nell’isola pontina, da Ernesto Rossi, Altiero Spinelli ed Eugenio Co-
3
Jean Monnet nacque nel 1888 in Francia, nel la regione del Cognac dove l’attività familiare
era proprio quella del commercio del famos o liquore. L’abilità negli affari e le relazioni a livel-
lo politico, create anche grazie alla sua a ttività imprenditoriale, portarono Monnet ad essere
coinvolto, durante la Prima guerra mondi ale, nella cooperazione economica tra le forze alleate e,
nel periodo 1920-1923, nella Lega delle N azioni come Vice-Segretario Generale. Alla metà de-
gli anni ’20 fu però costretto a rallentare il s uo impegno politico internazionale per riprendere in
mano le sorti dell’impresa familiare, se riamente in declino. Tuttavia, durante questo periodo e fi-
no alla seconda guerra mondiale, la sua pro spettiva principale fu quella di favorire una coopera-
zione economica stretta tra Francia e Gran B retagna. Nel 1940, all’indomani della sconfitta fran-
cese, spinse questo disegno fino alle estr eme conseguenze lavorando attivamente per un’unione
politica tra i due paesi. Dopo il secondo con flitto mondiale, grazie al generale cambiamento del-
le circostanze, l’azione di Monnet (anc he per le delusioni nel rapporto franco-britannico durante
il conflitto) si spostò verso la cooperazi one franco-tedesca. Da qui la creazione della CECA nel
1951 e della CED nel 1952. Dopo il fallimento di quest’ultimo organismo nel 1954 la rilevanza
politica di Monnet (più orientato verso so luzioni federaliste) diminuì sensibilmente. Nel 1955
diede vita al Comitato di Azione per gli Stati Uniti d’Europ a. Morì nel 1979. Per ricostruire il
suo pensiero e la sua opera è senza dubbio centr ale la lettura di: Jean Monnet, Mémoires, Paris,
Fayard, 1976.
4
I prodromi del dibattito sugli Stati Uniti d ’Europa sono rintracciabili almeno dagli anni ’30,
in particolare fra alcuni esponenti del la vita politica francese. Tra gli scritti più significativi in
questo senso è da ricordare: Edouard Herrio t, The United States of Europe, Londra, Harrap,
1930.
20 UE e PECO: impatto ambientale dell’allargamento

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